Castellammare. Aveva meno di dieci anni il piccolo violentato dallo zio di 57 anni. L’orrore si è consumato – così come riporta Il Mattino – nel rione Scanzano di Castellammare di Stabia, roccaforte del clan d’Alessandro. Luogo di camorra e degrado.

Castellammare, bimbo violentato a 9 anni: l’orrore nascosto dai familiari

Le indagini avrebbero documentato almeno tre episodio in cui l’orco avrebbe stuprato il nipotino. Lo avrebbe fatto entrare nella sua abitazione di Scanzano, a Castellammare, lo avrebbe fatto spogliare e poi lo avrebbe costretto a subire un rapporto sessuale. Il piccolo ora è stato allontanato dal nucleo familiare di appartenenza e affidato a una casa famiglia. Gli inquirenti lo hanno ascoltato, in presenza del magistrato per i minori, con tutte le cautele del caso.

I parenti lo scoprono e lo pestano a sangue

Dal quadro accusatorio emergono dettagli inquietanti. Altri familiari della piccola vittima erano in effetti a conoscenza di quanto accaduto, ma non avevano fatto nulla per evitare che si consumassero altri incontri. Gli investigatori vogliono adesso chiarire la posizione degli altri parenti e capire fino a che punto si è spinta la loro complicità. Ciò che è certo, al momento, è che, subito dopo l’allontanamento del bimbo dall’abitazione, i parenti si erano accaniti contro il presunto pedofilo, picchiandolo.

Un pestaggio violento dopo il quale il 57enne si era fatto medicare in ospedale per poi decidere di sparire per un po’ da Castellammare, andando a vivere a casa del fratello residente a Saronno. Meno di cinque mesi di indagini, cominciate nel clou del lockdown, hanno permesso ai poliziotti di scoprire che quel bambino era stato effettivamente vittima delle morbose attenzioni dello zio.

 

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