E’ stato un pomeriggio senza sosta quella dei Vigili del Fuoco: l’operazione di spegnimento della chiesa “Santa Maria madre del Risorto”, a Melito, sono durate circa tre ore.

Il tetto di un’ala della piccola chiesa è crollato sotto gli occhi increduli dei presenti. Del rogo non si conosce ancora la natura, si sa per certo che a fuoco sono andate suppellettili, rifiuti e sterpaglie e che le fiamme hanno lambito anche il luogo di culto.

Ieri sei autobotti dei Vigili del Fuoco hanno provato a domare le fiamme e solo in serata l’incendio è stato finalmente spento. Tuttavia, nonostante l’imponente dispiegamento di uomini e mezzi non è stato possibile scongiurare danni ingenti alla chiesa. In queste ore i tecnici sono al lavoro per la stima dei danni e per capire cosa abbia provocato l’incendio.

“Un giorno tristissimo per la nostra città, che non avrei mai voluto vivere”, così il sindaco della città, Antonio Amente, definisce il dramma di domenica.

La chiesa era in comodato d’uso alla parrocchia Santa Maria delle Grazie che se ne occupava della gestione insieme a tanti volontari e fedeli. “A loro va la mia vicinanza, loro che hanno versato fiumi di lacrime mentre vedevano andare in fumo la propria casa di preghiera. Attendo con ansia di conoscere i contenuti della relazione dei vigili del fuoco per capire l’esatta dinamica e l’esito delle indagini per accertare eventuali responsabilità. Se ci sono state negligenze è giusto che chi ha sbagliato paghi”, commenta ancora il primo cittadino.

Oltre ai pompieri e ai carabinieri, erano presenti anche alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, a partire dal vicesindaco Luciano Mottola, l’assessore Marco Ponticiello, fino al consigliere comunale Vincenzo Bortone.

 

 

 

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