sparatoria Seattle

Usa Sparatoria in strada, ucciso 16enne. Un ragazzo di 16 anni è deceduto e un altro è ricoverato in terapia intensiva dopo una sparatoria nella ‘Chop zone’ di Seattle la zona vicino al Congresso occupata dai manifestanti che protestano per la morte di George Floyd.

Sparatoria in strada, i fatti

La polizia di Seattle indaga sugli spari esplosi nella notte a Seattle, nella zona in cui sono accampati i manifestanti antirazzisti, e costati la vita a un teenager. Secondo una prima ricostruzione, verso le tre del mattino una Jeep Bianca si sarebbe avvicinata alle barriere di cemento che delimitano la zona quando improvvisamente alcune persone hanno aperto il fuoco contro il Suv. Due teenager che probabilmente erano dentro l’auto, spiegano gli investigatori, sono rimasti feriti e portati in ospedale, uno con un’auto privata. Uno dei due, 16 anni, e’ deceduto dopo il ricovero.

Strade senza controllo

Si tratta della quarta sparatoria negli ultimi dieci giorni in quella che era al’inizio una zona presidiata da manifestanti pacifici ma si è trasformata in una terra di nessuno. La zona ‘Capitol Hill Occupied Protest’ autogestita dai manifestanti è stata creata sulla scia dell’uccisione dell’afroamericano Floyd, morto durante un arresto a Minneapolis, in cui il 25 maggio un poliziotto bianco gli ha premuto il collo a terra con un ginocchio per otto minuti.

In una strada, i manifestanti hanno creato un enorme murale che riporta il nome del movimento, ‘Black Lives Matter’. Essendo le proteste, ormai diffuse livello nazionale e internazionale, contro il razzismo sistemico e la brutalità della polizia, la sicurezza della zona è gestita in autonomia dai manifestanti. Centinaia di dimostranti pacifici avevano occupato la zona, ma negli ultimi 10 giorni vi si sono verificate quattro sparatorie.

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