Giugliano. Un sollecito alla sottoscrizione del contratto di Lago. Arriva dall’avvocato Paolo Conte, già assessore all’agricoltura e alla pesca del Comune di Giugliano, che ha invitato il Comune a farsi carico di convocare enti e associazioni per la costituzione dei soggetti attuatori che impostino le linee da seguire per la definizione del contratto di Lago per quel che riguarda il Lago Patria.

LAGO PATRIA, LA RICHIESTA DI PAOLO CONTE

“Il Contratto di Lago, rientrante nella definizione di Contratto di Fiume – ha spiegato Conte – è un accordo volontario di programmazione strategica, integrata e negoziata, finalizzato alla tutela e alla corretta gestione delle risorse idriche, alla valorizzazione dei territori del bacino idrografico o sottobacino di riferimento mediante la riqualificazione ambientale e la rigenerazione socioeconomica, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico e contribuendo allo sviluppo locale dell’area interessata”. “La Regione Campania – ha proseguito – sta seguendo con grande attenzione l’evoluzione dei Contratti di Fiume a livello nazionale ed europeo. È dei giorni scorsi la pubblicazione dell’avviso pubblico finalizzato ad acquisire la disponibilità di soggetti pubblici interessati a sottoscrivere un contratto di fiume, come definito all’articolo 2 della L.R. n. 5/2019”.

La Regione Campania, al fine di dare concreta attuazione alla L.R. 5/2019, ha valutato l’opportunità di definire una specifica manifestazione d’interesse, estesa a tutto il territorio regionale, attraverso la quale promuovere, anche con l’eventuale concessione di un contributo, l’avvio delle attività propedeutiche alla sottoscrizione di contratti di fiume per corpi idrici come definiti all’art. 2 della LR 5/2019. “Si tratta di uno strumento virtuoso – ha sottolineato Conte – che parte dal basso per valorizzare il lago con un’azione coordinata per un bene fondamentale che connota il nostro territorio. Ecco dunque il mio invito all’amministrazione perché colga l’opportunità. Occorre parlare della risorsa lago, dei processi di governance e degli strumenti per tutelare i cittadini e il paesaggio. Confrontarsi per trovare soluzioni”.

“E quale migliore strumento – ha concluso – da adottare per la riduzione dell’inquinamento, l’utilizzo sostenibile dell’acqua, la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici, nonché per il coordinamento e la coerenza delle azioni e degli interventi previsti per l’attuazione delle direttive europee se non quello dei Contratti di Fiume?”.

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