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Boom di sospensioni per il reddito di cittadinanza. Il numero delle prestazioni erogate scende infatti di 69mila unità. Un record negativo che l’INPS giustifica con il mancato rinnovo degli ISEE o con la necessità di ulteriori verifiche.

Reddito di cittadinanza in sospeso, calano le prestazioni a gennaio

Se si guarda al numero dei sussidi effettivamente in pagamento a gennaio, ultimo mese disponibile, il conto scende sotto il milione. A determinare questo brusco e provvisorio calo le pratiche sospese. Molte delle richieste sono state messe in stand-by in attesa di rinnovi o ulteriori approfondimenti. Anche i Comuni, oltre all’INPS, sono incaricati di effettuare controlli a campione.

Il rischio sospensione è elevato per molti degli aspiranti beneficiari. Molte di questa istanze verranno rigettate, o saranno soggette a decadenza. Altre, invece, verranno rinnovate. Le nuove richiesta da valutare sono circa 113mila, invece. Scartate al momento circa 445mila istanze di accesso al sussidio. Sessantamila nuclei familiari hanno perso il reddito di cittadinanza dalla sua introduzione.

A febbraio ulteriore picco negativo?

Il picco di sospensioni potrebbe toccare un ulteriore punto negativo in questo mese di febbraio. Tante, infatti, le erogazioni del sussidio sospese in attesa della presentazione o del rinnovo dell’ISEE. Se la documentazione arriva, però, l’erogazione del sussidio riprenderà regolarmente a favore dei beneficiari. “Naturalmente, la sospensione non influisce sulla decorrenza maturata del beneficio”, hanno chiarito i responsabili Inps, che verso la fine di gennaio stimavano in 1,5 milioni le dichiarazioni rinnovate.

Reddito di cittadinanza, spesi meno soldi di quelli stanziati

Intanto vengono fuori le prime cifre sui fondi destinati al reddito di cittadinanza. A fronte dei 5,6 stanziati dalla legge di bilancio del 2019, soltanto 4 miliardi sono effettivamente serviti per finanziare il reddito. Nel dettaglio, l’esborso della Stato lo scorso anno è risultato pari a 3 miliardi 849 milioni di euro, contro i 5,6 miliardi stanziati nella legge di Bilancio. Restano in cassa quindi 1,8 miliardi. Secondo quanto reso noto dall’Inps l’importo medio mensile del reddito di cittadinanza ammonta a 496 euro.

Le famiglie titolari di reddito (933mila) e di pensione di cittadinanza (126mila) sono in tutto 1 milione 59mila, corrispondenti a 2 milioni 562mila individui. Purtroppo però l’impatto del sussidio sui consumi e sull’economia è stato minimo. Secondo Bruxelles, l’aumento del Prodotto Interno Lordo derivante dall’erogazione del reddito di cittadinanza si aggira intorno allo 0,1 e 0,2 del Pil. A quanto pare, mettere soldi nelle tasche dei più bisognosi non è una misura sufficiente al rilancio della domanda interna.

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