bruno carbone dubai

Dubai. Lo hanno arrestato a Dubai dove si sentiva al sicuro, il narcotrafficante internazionale Bruno Carbone, latitante dal 2013. L’uomo faceva rientro da Panama quando i militari dell’arma lo hanno individuato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, grazie ad un passaparto falso. Un errore che gli costerà oltre 20 anni di carcere.

Il sequestro a Giugliano

Nel maggio 2018, i militari dell’arma scoprirono che nella villa di una 45enne a Lago Patria erano nascosti circa 240mila euro in denaro contante. La somma di denaro era nelle disponibilità della ex moglie di Carbone, Violetta Prezioso, 45enne di Giugliano, residente in una villetta di Lago Patria.

Nella villa a 2 piani della donna, “attrezzata” con telecamere, cancelli e porte blindate, i militari dell’Arma scoprirono che in uno sgabuzzino nella taverna c’erano oltre 240mila euro in denaro contante all’interno di una scatola di cartone. I carabinieri arrestarono la donna trasferendola nel carcere di Santa Maria Capua Vetere raggiunta da una misura cautelare per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

Dubai, arrestato Bruno Carbone

Inseguito da tre misure cautelari, Carbone, infatti, per anni è stato indicato come una sorta di fantasma, un imprendibile. Molto probabilemte Carbone stava raggiugendo il narcotrafficante Raffaele Imperiale, al quale i finanzieri sequestrano due tele di Vincent Van Gogh, rubate dal Museo di Amsterdam nel 2002 trovate nel settembre 2016 in un casolare di Castellammare di Stabia nella disponibilità della famiglia Imperiale.

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