Capodanno Lenticchia Cotechino

Il nuovo anno è alle porte, cosa mangiare a Capodanno? Se da molte parti d’Italia è sempre la tradizione ad imperare e non ci si discosterà di molto da quelli che sono i paletti imposti da un certo retaggio che si fa fatica ad abbandonare, va detto che i motivi per i quali gustare questa o quella specialità sono diversi. Non intercorrono solamente giustificazioni di carattere oggettivo e prettamente gastronomico.

Alcuni cibi vengono mangiati in particolar modo a Capodanno perché rivestono una importanza simbolica e molto significativa. E perché in generale sono considerati come di buon augurio. Vediamo di quali si tratta. Le lenticchie, il melograno e le uva. Sono simbolo di floridezza in particolar modo economica, e quindi di prosperità. Un pò come la cornucopia della Dea Bendata, che trabocca di denaro. Anche il fatto di avere dei chicchi in tal caso rende ben evidente l’accostamento. L’Uva in particolare una usanza diffusa assai in Spagna ed in Messico. Allo scoccare della fatidica mezzanotte ne vanno mangiati esattamente 12 acini. Uno per ogni mese dell’anno.

Capodanno cosa mangiare, ce n’è per tutti i gusti ad ogni latitudine

Non mancano neppure i fagioli neri, e sempre per una simbologia di accostamento al denaro. Negli Stati Uniti meridionali i ‘black eyed peas vanno gustati con riso, cipolla e bacon a fette. Rappresentano tante belle monetine sonanti ed allettanti. Eventuali avanzi vanno mangiati poi all’indomani, come segno di frugalità e di moderazione ad ogni modo. A questa lista vanno aggiunti poi biete, zucchine, verze, cavoli e broccoli. Tutti di colore verde come i dollari statunitensi, i ‘verdoni’. In Asia invece, terra più incline a riflettere sull’importanza della spiritualità e dell’essere, cosa mangiare a Capodanno è un quesito al quale si risponde con dei piatti che incarnano l’idea di longevità. Ad esempio i noodles, i tipici spaghetti orientali. Molto diffusi ed apprezzati in Cina ed in Giappone. E più sono lunghi, maggiore salute e lunga vita garantiscono, come la credenza impone. Magari potremmo fare la stessa cosa anche qui da noi, con gli spaghetti.

Riso, peperoncino ed arrosto di maiale presenti tra i cibi beneauguranti

Altro cibo portafortuna di Capodanno – in realtà più una spezia – è il peperoncino. Scaccia i guai, e spesso lo vediamo durante una bella passeggiata a Napoli. Questo deriverebbe dall’usanza risalente addirittura al neolitico, e quindi tra gli 8mila ed i 5mila anni fa. Allora si usava appendere le corna degli animali sull’uscio di casa. Per indicare potenza e virilità. Poi non può mancare il riso, sinonimo di abbondanza e di pienezza. Ed anche qui ci sono tanti chicchi come le monete che si desidererebbe intascare. Chiudiamo con un saporito, succulento arrosto di maiale. Piatto di sostanza da un animale del quale non si butta via niente. E che non cammina mai all’indietro, ma guarda sempre avanti.

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