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Sembra una maledizione, uno di quei sortilegi difficili da spezzare. Vittorio Senatore e Melissa La Rocca sono morti a pochi giorni l’uno a distanza dell’altra. Entrambi studenti del Liceo Da Vinci di Salerno. Entrambi 16enni. Entrambi compagni di classe.

La morte di Melissa La Rocca

Ci sono due banchi vuoti nella III F, la stessa aula dove ieri si è consumata la tragedia di Melissa. I ragazzi erano ancora scossi per la morte del loro compagno, Vittorio Senatore, avvenuta in un incidente tra la notte del 14 e il 15 settembre. Si stavano riprendendo dal trauma di aver perso un amico in giovane età quando il destino ha inferto loro un altro durissimo colpo. Durante l’ora di matematica, Melissa è alla lavagna, sta svolgendo degli esercizi. Improvvisamente ha un giramento di testa, barcolla. Si accascia a terra, batte la testa vicino alla cattedra. La professoressa si alza di scatto e le presta i primi soccorsi. Avviene la tragedia. Melissa non riaprirà più gli occhi.

La morte di Vittorio Senatore

Poco più di venti giorni prima era toccato a Vittorio, 16 anni, di Cetara. Ragazza gioviale, sorridente. Come Melissa, tifosissimo della Salernitana e appassionato di calcio. La notte del 15 settembre percorre la strada che da Salerno porta a Cava de’ Tirreni. E’ di rientro da una serata con gli amici. In sella al suo scooter c’è anche un suo amico. Per ragioni da accertare, perde il controllo del mezzo e si schianta contro un muro. L’impatto gli è fatale: muore sul colpo. L’amico, invece, si salva. Sull’asfalto della provinciale il destino di Vittorio Senatore si legherà inevitabilmente a quello di Melissa La Rocca. Entrambi a terra, entrambi giovani. Entrambi con un futuro davanti. In seguito alla disgrazia, la curva della Salernitana gli dedicò alcuni cori per ricordare sia lui sia la sia devota passione per i colori granata.

Il lutto a scuola

“È difficilissimo da spiegare – ha detto, ancora visibilmente scosso, il dirigente scolastico del Da Vinci – Genovesi, Nicola Annunziata – come è possibile che una ragazza di questa età possa morire da un momento all’altro? è crollata a terra e non si è più rialzata. I genitori sono distrutti e anche io lo sono. Il tempo trascorsi fuori la porta mentre i medici tentavano di rianimarla mi è sembrato interminabile. Una mezz’ora che non finiva più, non usciva nessuno e noi abbiamo capito che le cose non andavano. È stato un momento terribile”. E poi una parola sulla doppia tragedia che ha colpito la III F: “Cercheremo di parlare agli studenti che sono molto scossi – ha concluso Annunziata -. Le lezioni sono andate avanti per inerzia, non è stato facile per nessuno”.

 

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