Vittorio Barruffo

Vittorio Barruffo fatto a pezzi e gettato in un bosco. E’ l’orribile scoperta fatta domenica scorsa nella cittadina francese di Montalieu-Vercieu.

La scoperta

Un cacciatore, mentre era in una battuta di caccia ha ritrovato un cadavere avvolto in un telo di cellophane e dopo aver dato l’allarme subito la Procura di Bourgoin-Jallieu ha aperto un’indagine per omicidio. A rendere nota la notizia è il quotidiano Dauphine Libère secondo cui il cadavere apparterrebbe a un italiano. Più precisamente  al quarantaquattrenne napoletano Vittorio Barruffo. L’uomo, nato nel 1975 a Napoli, era scomparso il 9 luglio scorso dalla cittadina francese Montalieu-Vercieu.

Il retroscena sulla morte di Vittorio Barruffo

Secondo quanto ha dichiarato il procuratore di Grenoble, Eric Vaillant, l’autopsia del corpo del napoletano ha rivelato “lesioni craniche causate da uno strumento contundente che potrebbe essere la causa della morte per gravi danni neurologici e/o emorragia”. Il procuratore francese ha aggiunto inoltre chevi saranno “ulteriori analisi per scoprire di più sulle circostanze e le cause della morte”. Secondo quanto trapelato, al corpo mancavano tutti gli arti. Sarebbe stato fatto a pezzi: gamba e braccia staccate dal busto. Non si esclude che sia stato smembrato mentre era ancora vivo.

Le indagini

L’identificazione è avvenuta grazie all’esame del DNA. La pista investigativa privilegiata, secondo alcune fonti, sarebbe dunque quella che conduce alla camorra. Nonostante il rinvenimento del corpo sia avvenuto domenica, le autorità hanno diffuso la notizia solo ieri per non depistare le indagini. Inoltre sul luogo del ritrovamento gli inquirenti hanno rinvenuto anche una catenina riposta con cura accanto al cadavere in una bustina sigillata.

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