I dettagli del racconto della 21enne, stuprata da tre uomini nello sgabuzzino della discoteca Factory, a pochi metri di distanza dallo Stadio Olimpico, sono drammatici. La violenza si sarebbe consumata nella notte tra sabato e domenica.

La vittima ha detto di essere ancora sconvolta. E i ricordi sono ancora sfocati: “Uno me lo ricordo bene, potrei riconoscerlo. Gli altri due non saprei descriverli, ero troppo sconvolta – ha detto al Corriere della Sera – Mi ero fidata di quel ragazzo, l’ho conosciuto sabato sera: sembrava gentile, divertente, abbiamo bevuto qualcosa insieme».

La 21enne, portata in uno sgabuzzino, sarebbe stata picchiata e violentata prima dal giovane appena conosciuto (che sembrava fosse italiano, ha detto lei), poi da altri due complici. Questi ultimi sarebbero prima sopraggiunti per avvertirlo dell’arrivo di qualcuno, poi si sarebbero uniti agli abusi. “All’improvviso mi è saltato addosso, ho provato a reagire ma nessuno mi ha sentito”, le sue parole in un’audizione protetta.

L’ipotesi del procuratore aggiunto Maria Monteleone è di violenza sessuale di gruppo: la descrizione che la giovane ha fatto del giovane conosciuto quella sera è di un biondino con i capelli ricci, forse romano. Dopo lo stupro, intorno alle 4, sarebbe uscita dallo sgabuzzino in lacrime, per chiedere aiuto alla direzione.

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