mostra fotografica

Due artiste, tanta passione e il desiderio comune di interpretare l’universo femminile nella sua straordinaria varietà, quella che viene immortalata sui nove pannelli fotografici e nel documentario che insieme confluiscono in “l’8 per le donne”, mostra evento che apre i battenti domani, alle 20, presso le sale del bar Arcades di Portici.

L’iniziativa nasce dall’unione di forze e idee di due vere passionarie, Nunzia Esposito e Flavia Monti, co-fondatrici di un collettivo artistico, le immaginigrafe, diventato poi il tempio delle fotografe e delle filmaker che hanno votato la propria arte a raccontare il mondo delle donne.

La mostra, che giunge quest’anno alla sua terza edizione, si è via via arricchita di elementi.

In realtà – racconta Nunzia Esposito – la prima edizione nacque da un’idea bizzarra di Flavia, che aprì le porte di casa sua alle donne che desiderassero farsi ritrarre in foto. Poi l’idea è cresciuta: nella seconda edizione, per ogni donna, alle sue foto in bianco e nero si affiancarono le mie, a colori”.

Questa terza edizione è costruita intorno allo storytelling: dopo aver lanciato un appello su facebook, le due artiste hanno ricevuto decine di risposte da parte di donne che hanno scelto di raccontare la loro storia. “Storie di violenza – spiega Nunzia – ma non solo. Le nove esperienze che alla fine abbiamo scelto disegnano infatti un ritratto decisamente ampio e sfaccettato – dice – nove donne che abbiamo fotografato, e stavolta anche filmato, ognuna con il suo racconto. C’è la storia di un’adozione, una transizione da uomo a donna, la storia di una lotta contro la malattia e quella di un’inseminazione artificiale. C’è addirittura il racconto di guerra di una anziana signora. Insomma, un ritratto corale che va ben oltre gli stereotipi e i preconcetti”.

I video invece, sono confluiti in un documentario, “Cara”, che sarà proiettato sempre sabato sera nel corso della mostra.

Da donne sentiamo l’esigenza e la responsabilità di raccontare la natura più intima e autentica del mondo femminile – dice Nunzia – un’esigenza tanto più forte in un’epoca che si definisce moderna ma nella quale in realtà le donne sono ancora vittime di violenza, disparità e discriminazione”.

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