Todi. Usufruiva dei permessi retribuiti previsti dalla Legge 104, che permettono di assentarsi dal lavoro per accudire i congiunti malati e con gravi forme di disabilità, ma in realtà un dipendente della Usl Umbria 1 si recava in vacanza in alcune delle principali capitali europee. Pubblicando su Facebook alcune foto dei suoi viaggi.

Già oggetto di un’indagine della guardia di finanza per lui ora è scattato il licenziamento senza preavviso. La vicenda era venuta alla luce nell’ottobre del 2016 in seguito ai controlli costantemente svolti dalle fiamme gialle, in questo caso la tenenza di Todi, “a tutela della spesa pubblica ed in particolare, a contrasto delle truffe perpetrate da dipendenti”.

Indagine che – avevano sottolineato all’epoca gli investigatori – era stata svolta in “stretta collaborazione” con la stessa Usl. La guardia di finanza aveva quindi rilevato come il dipendente richiedesse abitualmente la concessione di due o tre giorni consecutivi di permesso retribuito per la Legge 104, “agganciandoli” quindi a giorni di ferie o a riposi settimanali. Incrociando i dati relativi ai periodi di assenza così cumulati con quelli acquisiti presso alcune agenzie di viaggio e compagnie aeree, i finanzieri avevano accertato che in diverse occasioni invece di assistere il congiunto per il quale era stata concessa la 104 l’uomo si era recato all’estero per turismo.

Una decina i viaggi contestati, talvolta documentati dallo stesso dipendente della Usl umbra con delle foto pubblicate sul suo profilo Facebook. Per lui è quindi scattata l’indagine penale ma anche gli accertamenti disciplinari subito avviati dalla direzione generale dell’azienda sanitaria. Un procedimento interno che si è recentemente concluso con il licenziamento senza preavviso. L’Usl ha contestato al dipendente “l’utilizzo ripetuto” dei permessi retribuiti previsti dalla Legge 104 per fare dei “viaggi all’estero”. E non quindi per assistere i congiunti come previsto dalla normativa.

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