Nuovi elementi emergono dalle indagini condotte ad ampio raggio per individuare il responsabile del grave ferimento di Luigi Pellegrino, il 14enne di Parete colpito da un proiettile vagante nella notte di Natale.

Nel vaglio degli inquirenti ci sarebbe un imprenditore funebre di Parete – E.V., queste le sue iniziali – proprietario del terreno incolto in via Vicinale, dove si pensa che sia stato esploso da lì il colpo di pistola che attraversò il cervello del povero 14enne. L’uomo, infatti, sarebbe stato ascoltato per ben due volte dai carabinieri. Ma non è tutto: sebbene non sia scritto al registro degli indagati, pare che il titolare dell’impresa funebre abbia subito due perquisizioni, una a Natale e l’altra a San Silvestro. Non è in possesso di un porto d’armi. Tuttavia, il contenuto delle sue dichiarazioni resta ancora un mistero.

Intanto, come riporta il Mattino, dai primi accertamenti sembrerebbe che gli inquirenti abbiano individuato la traiettoria e la zona del colpo sparato. Stando al perito tecnico Claudio De Matthaeis, nominato dalla Procura di Napoli nord, il proiettile avrebbe seguito la traiettoria del “tiro utile”, scelto dal “tiratore” per circa cinquanta metri, mentre per 800 metri avrebbe seguito la strada della “gittata”, in discesa. Ma per dare una svolta alle indagini, gli investigatori dovranno esaminare le celle telefoniche. I carabinieri hanno infatti stilato l’elenco di tutti i titolari dei numeri telefonici che nel raggio di cento metri si trovavano nei pressi del campo di E.V. In questa lista potrebbe esserci il nome del “tiratore”, giungendo così all’identità del responsabile.

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