Prima notte nei centri di accoglienza di Varcaturo e Licola per i trentotto migranti giunti a Giugliano lunedì. Ad accoglierli gli agenti e i mediatori culturali dell’associazione Family che poi li ha presi in carico.

Sono tutti provenienti dall’Eritrea, un viaggio durato tre giorni, iniziato dalla Libia e terminato sulle coste di Taranto. Lì, i militari della Marina li hanno rifocillati, visitati e suddivisi in gruppi destinati in varie regioni italiane: erano in trecento.

Sul territorio dell’area giuglianese che comprende anche i Comuni di Villaricca, Qualiano, Calvizzano, Marano e Melito, sono oltre a settecento gli extracomunitari presenti. Una situazione al collasso visti i casi di resistenza nei confronti delle forze dell’ordine e precarietà delle strutture, dopo che due centri sono stati chiusi a seguito della decisione della Prefettura che ha revocato il permesso ad una cooperativa.

C’è resistenza da parte dei migranti in quanto non vogliono essere registrati: solo così potrebbero superare i confini italiani e raggiungere i familiari sparsi per l’Europa, in prevalenza Francia e Germania.

Il loro obiettivo è quello di ottenere lo status di rifugiato politico, decisione che spetta al Ministero che dovrà valutare caso per caso, ascoltare le motivazioni del migrante, effettuare gli opportuni riscontri per poi emettere il provvedimento.

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