E’ una ricostruzione angosciante quella che emerge dalle indagini sulla morte di Antonio Parrella, il 32enne picchiato a morto a una festa di compleanno a Benevento, al ristorante “Il triclinio del fauno”.

Il giovane, come riporta il Mattino, sarebbe rimasto per terra un’ora, in una pozza di sangue, senza che nessuno lo soccorresse. A lanciare l’allarme il proprietario, che lo avrebbe trovato in un’aiuola esterna. Proprio quelle ferite lo hanno portato alla morte, alcune ore dopo il ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale «Rummo».

Per quell’omicidio, per ora, è in cella, sulla scorta di un decreto di fermo, Umberto Sferruzzi di 28 anni. Vittima e presunto carnefice sono entrambi di Benevento, avrebbero preso parte ad una violentissima rissa scoppiata nel locale per una fesseria. Un paio di occhiali caduti ad uno degli invitati, i primi schiaffi che volano, i presenti che intervengono. Antonio Parrella ha la peggio. Finisce a terra. In molti si accaniscono contro di lui con calci alla testa, poi rotola per le scale, probabilmente nel tentativo di fuggire a quella furia. A questo punto tutti gli invitati vanno via e lo lasciano lì, mentre l’emorragia alla testa fa il suo devastante corso.

È la prima ricostruzione della Squadra Mobile, diretta da Emanuele Fattori. Almeno venti le persone che sono state ascoltate per il delitto. Molti hanno negato di essere stati lì, altri hanno affermato che il ragazzo era caduto dalle scale. Ma nessuna giustificazione tiene: Antonio era una maschera di sangue, devastato dalle botte. Nessuna caduta poteva ridurlo così.

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp