“Ho ricevuto nomina da uno dei ragazzi accoltellati in Piazza Vanvitelli la notte del 17 dicembre ed ho letto che, a detta dei suoi autori, l’esecrabile gesto sarebbe scaturito da uno sguardo di troppo rivolto al gruppo degli assalitori, quasi a voler paventare una sorta di istigazione.

Orbene, prescindendo per un momento dalla considerazione che atteggiamenti così feroci e violenti restano sempre e comunque criminali ed ingiustificabili, è doveroso precisare che da parte degli aggrediti non vi è stato il benché minimo intento provocatorio, né accenno ad atteggiamenti anche solo irriverenti. Essi, come già chiarito agli inquirenti, si erano semplicemente attardati ad osservare lo sciamare degli aggressori, poiché preoccupati che questi ultimi avessero adocchiato i loro motocicli parcheggiati. Infatti, nel transitare davanti agli scooter in sosta, il folto gruppo di minorenni aveva rallentato, ed alcuni di essi scrutavano i motoveicoli fermi quasi a verificare la presenza o meno di antifurti meccanici.

Il commando ha allora invertito la marcia e procedendo contromano ha raggiunto i due ragazzi. Col pretesto dello sguardo si è scatenata la più becera e scellerata violenza, il nugolo di giovani e giovanissimi si è accanito sulle vittime, incapaci anche solo di difendersi perché sopraffatte nel numero. Nell’arco di quei pochi istanti, oltre alle percosse, sono state inferte le coltellate e solo la buona sorte ha evitato che i fendenti cagionassero ferite invalidanti, o addirittura letali.

Spetta alle istituzioni cittadine ed alle forze dell’ordine garantire, nel breve periodo, maggiore sicurezza con una più incisiva azione di prevenzione. Di fronte ad una situazione esplosiva quale quella in cui ci troviamo sarebbe bene cominciare ad attenzionare anche le condotte apparentemente più tenui di illegalità, troppo spesso tollerate, quali la guida senza casco, la circolazione con targhe irregolari, la guida pericolosa, gli assembramenti molesti e chiassosi, e via discorrendo. Solo così si possono stroncare sul nascere o comunque limitare i raid che hanno portato negli ultimi tempi a pestaggi, accoltellamenti, sparatorie e devastazioni”.

Avvocato  Francesco Cafiero de Raho

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