Giunta in Italia per un futuro migliore ma a 16 anni già schiava del sesso anche durante la gravidanza. Un coetaneo è stato bloccato a Napoli dagli agenti della polizia municipale. Era ricercato perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

Il ragazzo, secondo l’ipotesi accusatoria, insieme alla sorella e alla madre, avrebbe sfruttato una ragazza rumena, attirata dalle donne in Italia con l’illusione di un matrimonio. Ma una volta giunta in Italia la ragazza sarebbe stata costretta a prostituirsi. La ragazza è stata salvata lo scorso mese di settembre dagli agenti della municipale che allora riuscirono a bloccare la madre e la sorella del 16enne. Questi però riuscì a sfuggire. Ieri è stato bloccato dagli agenti della U.O. Tutela Emergenze Sociali e Minori della Polizia Municipale di Napoli.

Il ragazzo, insieme alla madre e alla sorella, avrebbe sfruttato la ragazza, attirata dalle donne dalla Romania in Italia con la promessa di un matrimonio e che, invece, una volta a Napoli, sarebbe stata costretta con violenze e minacce a prostituirsi in strada ogni sera. La giovane donna sarebbe stata costretta dai suoi aguzzini a scendere in strada finanche durante la gravidanza, fin quasi al momento del parto, e persino la nascita di sua figlia non aveva alleviato la sua schiavitù in quanto la neonata era stata trattenuta dalle due sfruttatrici in pegno per la consegna dei guadagni da parte della mamma.

Lo scorso settembre le due donne ed il ragazzo si erano dati alla fuga portando con sé la neonata e solo dopo ore di ricerche erano state scovate in un terraneo dove la piccola era stata occultata su un soppalco nascosta tra scatole e stracci. Le due donne erano state immediatamente tratte in arresto mentre del minore, ora rintracciato, si erano perse le tracce per settimane.

La sinergia tra la Procura e gli uomini dell’U.O. Tutela Emergenze Sociali e Minori nella fase di ricerca del minore che si era sottratto all’ambiente familiare e sociale, unita all’esplorazione dei vari profili social del ragazzo hanno consentito agli agenti di rintracciarlo nella zona della Stazione Centrale e di metterlo a disposizione della Magistratura nel Centro Minorile di Nisida.

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