Fuochi d’artificio per salutare il ritorno del figlio del boss nel quartiere. Così è stato accolto Camillo Belforte, erede di Domenico Belforte, il “mazzacane” di Marcianise.

Il 38enne sarà sorvegliato di pubblica sicurezza, forse con obbligo di soggiorno nel comune di Marcianise, ma le restrizioni che il tribunale della sorveglianza gli affibbierà saranno poca cosa rispetto alle sbarre delle carceri di Nuoro e Ferrara, dietro le quali ha trascorso gli ultimi sei anni della sua vita.

Quando finì dentro, Camillo Belforte aveva 32 anni e Marcianise era una città molto diversa da quella che trova adesso, spettacoli pirotecnici a parte. Diversa è oggi, soprattutto, la sua famiglia, all’epoca in un assetto diverso da quello attuale. In sei anni tante cose sono cambiate e, soprattutto, il clan oggi è decimata da arresti e condanne e decapitato dal pentimento dello zio, Salvatore Belforte.

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