bonus benzina

Contro il caro carburante arriva il bonus benzina. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le istruzioni per i buoni benzina da 200 euro. I bonus non sono tassati in capo ai dipendenti e sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa.

A farne richiesta possono essere i datori di lavoro privati (anche chi non svolge attività commerciale e i lavoratori autonomi, purché abbiano dipendenti) e non le amministrazioni pubbliche. La platea dei beneficiari include solo i lavoratori dipendenti.

Bonus benzina: come funziona

I buoni possano essere corrisposti da subito, senza necessità di accordi contrattuali. L’aiuto economico vale per benzina, gasolio, Gpl e metano, ma anche per la ricarica di veicoli elettrici.

I dipendenti che possono ricevere il buono sono quelli che risultano titolari di reddito di lavoro dipendente. Considerato che la norma è volta a indennizzare i dipendenti di datori di lavoro privati dei maggiori costi sostenuti a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti, i buoni possano essere corrisposti dal datore di lavoro da subito, senza necessità di preventivi accordi contrattuali. L’agevolazione è stata prevista anche per la ricarica di veicoli elettrici.

Il bonus benzina di 200 euro non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente. I beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina e un valore di 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina).

Bonus 200 euro: pagamento a rischio con la crisi di governo?

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