Non una lite improvvisa, non uno scontro casuale da spiaggia. Dietro l’omicidio di Nicola Mirti, il 18enne accoltellato in pieno giorno al lido Palma Rey, ci sarebbe un regolamento di conti che affonda le radici in ambienti criminali. Alla base della lite che ha portato all’omicidio ci sarebbe una partita di droga contesa tra i due giovani.
Vecchi dissapori e droga, alla base dell’omicidio di Nicola Mirti un regolamento di conti
Il suo assassino, Salvatore Sannino, anche lui di 18 anni, lo avrebbe raggiunto mentre era in fila al bar del lido, e lì lo avrebbe colpito con due fendenti all’addome e alla spalla, sotto gli occhi di decine di testimoni.
Un gesto violento e improvviso, che ha lasciato Nicola senza scampo: soccorso da un’ambulanza privata, è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. All’esterno, una trentina di amici e conoscenti hanno assaltato la struttura sanitaria, costringendo medici e infermieri a barricarsi in Pronto Soccorso fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

Le indagini della Squadra Mobile di Caserta, coordinate dalla Procura, hanno ricostruito il quadro in poche ore: Sannino, identificato anche grazie ai filmati delle telecamere, è stato arrestato all’alba. Con sé, aveva ancora il coltello a molla con una lama di 20 cm. Condotto in commissariato, ha scelto di non rispondere alle domande del pm.
Entrambi i ragazzi erano incensurati, ma su Mirti pesava un recente arresto per droga, mai tradotto in condanna. Sotto la lente degli inquirenti ora c’è un litigio avvenuto lo scorso settembre a Mugnano, dove i due vivevano: un dissidio mai sanato, forse legato a dinamiche criminali, che ora si è trasformato in sangue.