E’ stato scarcerato e condotto agli arresti domiciliari il maestro 45enne di Castellammare di Stabia finito in manette nel corso di un blitz contro la pedofilia.

A casa del docente, in servizio presso una scuola elementare di Corciano, in provincia di Perugia, erano state trovate nel computer decine di foto e video pedopornografici che mostravano bambini costretti a fare sesso con gli adulti. A inchiodarlo furono gli agenti della Polizia Postale di Torino, che avevano scoperto l’identità nascosta dietro il nick-name che il 45enne usava per scambiare materiale porno con altri pedofili su internet.

Il maestro – a due settimane dall’arresto – è stato scarcerato ed è stato spedito ai domiciliari, a casa dei genitori a Castellammare di Stabia. Lo ha deciso il tribunale del Riesame a cui gli avvocati del 45enne avevano fatto ricorso chiedendo appunto una misura cautelare meno afflittiva rispetto ad una cella del carcere di Capanne.

L’uomo, assistito da Claudio Rotunno e Luca Graziani, avrebbe sostenuto di non essere stato al corrente del contenuto dei files che stava scaricando ma, come hanno documentato gli agenti della polizia postale di Torino (i titolari dell’inchiesta, che poi lo hanno arrestato) nei dodici hard disk che gli sono stati sequestrati, sono state trovate cartelle rinominate.

Qualche mese fa, la polizia svizzera lo aveva segnalato per un reato dello stesso tipo. E i genitori dei bambini della scuola in cui lui insegnava, hanno sollevato più volte la domanda sul come fosse possibile che un uomo con una denuncia di questo tipo potesse insegnare a degli alunni di scuola elementare.

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