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Tangenti per la Metro, scatta l’inchiesta della Dda dopo le parole del pentito

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NAPOLI. Il boss pentito Mario Lo Russo, esponente di spicco della cosca dei “Capitoni” di Miano, continua a collaborare con la giustizia. Questa volta le sue rivelazione fanno riferimento alle presunte tangenti sulla realizzazione della Metro collinare di Napoli. La camorra avrebbe preteso ed intascato il 4% dagli imprenditori. Sulla base di questo nuovo racconto, dunque, è partita una nuova inchiesta da parte dell’Antimafia partenopea.

Le tangenti, secondo il racconto del pentito, sarebbero state versate al clan Cimmino del Vomero, i Licciardi di Secondigliano, ai Contini dell’Arenaccia ed anche agli stessi Lo Russo. Il tutto organizzato e gestito in primis dal boss Cimmino. Le parole del pentito – interrogatorio di oltre 1 mese fa – sono state messe agli atti del rinvio a giudizio del boss vomerese ed i suoi fedelissimi, accusati del racket anche sullo svincolo della tangenziale della zona ospedaliera e dei lavori di ristrutturazione del Cardarelli.

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Adesso saranno ascoltati tutti i titolari delle ditte ed altri dipendenti per capire come sarebbe state versate queste presunte tangenti. L’inchiesta è appena partita.

 

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