Striscioni e minacce contro il parroco nel napoletano: “Per colpa sua non lavoriamo”

Minacciavano il parroco con messaggi su whatsapp, lettere e addirittura Striscioni esposti all’esterno della chiesa perché lo ritenevano responsabile della fine anticipata della loro attività. Due persone di 60 anni, entrambi residenti a Sant’Agnello (Napoli), sono state raggiunte da un’ordinanza cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dal sacerdote.

Ad eseguire il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, gli agenti di polizia del commissariato di Sorrento. Stando a quanto accertato nel corso delle indagini, i due ritenevano che il sacerdote avesse «avuto – spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – una parte determinante nella perdita della concessione della loro attività economica che si svolgeva su un immobile di proprietà della Curia» e più volte avrebbero anche turbato il regolare esercizio delle funzioni religiose.

Gli inquirenti hanno anche accertato che i due sessantenni avrebbero inviato messaggi offensivi e minacce sia tramite WhatsApp sia attraverso missive. In passato, inoltre, i due avevano anche attuato una protesta all’esterno del vescovado sorrentino e per tale ragione erano già state condannate nei confronti del vescovo dell’epoca. Per loro è stato disposto il divieto di avvicinamento al sacerdote, alla sua abitazione e alla chiesa, luoghi dai quali dovranno mantenere una distanza di almeno 500 metri

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