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Strage di Ercolano, pene fino a 17 anni per tre imputati: familiari in rivolta in aula

Arriva la sentenza di primo grado per la tragica esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio che un anno fa costò la vita a Samuel Tafciu, 18 anni, e alle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni. Il Tribunale ha condannato a 17 anni di reclusione Pasquale Punzo e Vincenzo D’Angelo, ritenuti responsabili dell’incidente mortale. Per entrambi l’accusa era di omicidio volontario con dolo eventuale. Inflitta invece una condanna a 4 anni al terzo imputato, Raffaele Boccia.

Rabbia in aula dopo la lettura della sentenza

La reazione dei familiari delle tre vittime è stata durissima: subito dopo la pronuncia, in aula è scoppiata una violenta protesta, con tentativi di aggressione e momenti di forte tensione. A riportare la calma sono intervenuti rapidamente polizia e carabinieri, chiamati a gestire una situazione che la struttura – non adeguatamente attrezzata per un processo tanto delicato – non era in grado di contenere.

La richiesta della Procura e la decisione del giudice

A scatenare la rabbia dei familiari sarebbe stata soprattutto la decisione del giudice di infliggere una pena più bassa rispetto a quella sollecitata dal pubblico ministero Stella Castaldo, affiancata dal collega Toscano, che aveva richiesto 20 anni di reclusione per i due imputati principali. La sentenza chiude il primo grado di un processo segnato dal dolore delle famiglie e dalla complessità delle accuse, mentre restano ancora da chiarire le modalità operative e le responsabilità all’interno della fabbrica di fuochi d’artificio teatro dell’esplosione.

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