Potrebbe essere installata ad Afragola la statua di Maradona. E’ la proposta del consigliere Antonio Iazzetta, che cerca di risolvere a vantaggio della città di provincia la querelle nata dopo la scelta da parte del comune di Napoli di restituire il manufatto all’artista che l’ha realizzata. La scultura del Pibe de Oro, il cui valore supererebbe i 30mila euro, non sarà infatti più presente dinanzi all’ingresso dello stadio della città partenopea intitolato al campione argentino.

Statua di Maradona “sfrattata” da Napoli

Una decisione che non solo ha fatto infuriare migliaia di tifosi e gli stessi cittadini di Napoli, ma che ha colto di sorpresa anche lo stesso l’artista. Domenico Sepe – questo il suo nome -, originario di Afragola, non sarebbe stato messo a conoscenza della restituzione dal Comune di Napoli e avrebbe appreso del cambio di passo dell’amministrazione da un articolo apparso su Il Mattino. Un caso, quello della statua “rifiutata”, destinato a far discutere a lungo in città, e non solo a Napoli. Perché della vicenda se ne sta parlando anche in provincia, soprattutto ad Afragola.

La proposta di un consigliere

Il capo dell’opposizione del consiglio comunale di Afragola, Antonio Iazzetta, considerando le origini del bronzista, ha lanciato infatti una proposta: installare la statua nei pressi dello stadio “Luigi Moccia” dove il campione argentino fu protagonista di un’amichevole contro l’Afragolese anni fa.

Sono certo che Domenico Sepe prenderebbe in seria considerazione l’ipotesi di regalare alla sua città un’opera bellissima che merita di essere esposta a tutti”, ha dichiarato Iazzetta. Nessun commento, al momento, dal diretto interessato, probabilmente ancora molto provato per l’accaduto. In merito alla decisione del Comune di Napoli, l’artista afragolese ha dichiarato recentemente al Mattino, che lo ha intervistato, di essere profondamente amareggiato “per questa situazione. Mi sento anche offeso per la parte in cui si suppone che io possa ricevere fama dall’opera, come se fossi l’ultimo arrivato”.

Il motivo della restituzione

Ma perché la statua è stata restituita al suo ideatore? Per capire che cosa è successo, è necessario tornare al novembre del 2021. Ovvero quando la scultura in bronzo fu presentata di fronte allo stadio Maradona da poco intitolato al campione argentino alla presenza di assessori, del patron De Laurentiis e di ex giocatori della squadra azzurra e presidenti che hanno fatto la storia del Calcio Napoli.

Dopo averla ricevuta in donazione e accettata in forma ufficiale, a distanza di due anni la giunta di Manfredi ha avviato un indagine sul valore reale dell’opera, che per Sepe era di circa 30mila euro. Al termine degli accertamenti, il Comune ha stabilito che la scultura vale molto di più e per tanto ha deciso di restituirla al mittente. 

La delibera di “presa d’atto della nullità dell’atto di donazione” è stata proposta dal sindaco Gaetano Manfredi in persona e dall’assessore allo sport Emanuela Ferrante, firmata la settimana scorsa ma divenuta pubblica solo qualche giorno fa. Secondo il Comune, la donazione “non può essere accettata” e chiarisce anche che “l’installazione dell’opera restituisce al donante un’utilità non irrilevante di prestigio e visibilità”. Che quindi “stride con la gratuità della donazione” e “può risultare appetibile e contendibile per altri artisti, imponendo il principio di imparzialità e il ricorso a procedure di evidenza pubblica”. In altre parole, secondo il Comune, con la sua donazione Sepe avrebbe ottenuto ingiustamente un vantaggio in termini di popolarità e prestigio e quindi, anche per questo motivo, la scultura andava restituita.

Ipotesi inchiesta

E non è tutto, perché ci sarebbe un altro colpo di scena. Sulla vicenda si parla anche di una possibile inchiesta della magistratura per verificare che non siano stati commessi dei reati. Insomma, quello che doveva essere un omaggio a Maradona rischia di trasformarsi in un ennesimo caso all’italiana.

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