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Percepivano il reddito di cittadinanza ma “arrotondavano” con lo spaccio e il traffico di sostanze stupefacenti. Secondo gli investigatori una parte del sussidio statale veniva persino investito nell’acquisto di hashish e marujiana. A finire in manette otto persone residenti nelle palazzine Iacp di Piedimonte Matese (frazione Sepicciano). Sei indagati sono finiti in carcere, due ai domiciliari. L’operazione è stata messa a segno dai carabinieri.

Piedimonte Matese, percettori di reddito spacciavano droga: otto arresti

Il blitz antidroga, su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, è scattato questa mattina all’alba. I militari della Compagnia di Piedimonte Matese, supportati da un elicottero del Nucleo di Pontecagnano e dalle unità cinofile provenienti da Sarno, hanno circondato le “palazzine” ed hanno assicurato gli indagati alla giustizia. Come anticipa Edizione Caserta, tra i colpiti ci sono una madre e i suoi tre figli: si tratta di Monica Nasti, Livia Di Lillo, Vincenzo Di Lillo e Sara Di Lillo.

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’esistenza di una vera e propria piazza di spaccio attiva tutto il giorno. Le attività illegali hanno conosciuto un momento di crescita durante il primo lockdown. Le vendite sono proseguite anche nel periodo successivo in cui vi erano forti limitazioni alla libertà di circolare. Gli indagati son tutti percettori del reddito di cittadinanza. Le modalità di spaccio prevedevano la vendita al dettaglio in casa. Infatti gli indagati ricevevano gli acquirenti nelle proprie abitazioni. I pusher usavano anche un linguaggio in codice con riferimenti “culinari” per parlare a telefono di quantità. tipo di sostanze da vendere.

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