sintomi variante omicron

E’ già scattato anche in Italia l’allarme per la variante Omicron, giunta dal SudAfrica. Ieri è stato annunciato il primo caso in Italia: si tratta di un 40enne originario del Casertano e dipendente di una ditta che lavora in Sudrafica.

I sintomi della variante Omicron

Non c’è ancora un quadro sintomatologico definito sulla variante Omicron. Si tratta di una mutazione del Covid-19 la cui presenza è stata certificata nell’Aufrica austradale. I sintomi – secondo quanto riferisce la South African Medical Association – sono “insoliti ma lievi”. In un’intervista rilasciata alla Bbc la presidente dell’Associazione, Angelique Coetzee, ha detto che «i pazienti si lamentano principalmente di un corpo dolorante e stanchezza, estrema stanchezza, e lo vediamo nelle giovani generazioni, non nelle persone anziane».

Nei casi più gravi ci sarebbero anche tosse e polmonite interstiziale. La peculiarità principale di questa variante, secondo le parole della Coetzee, è che a contrarla sono i più giovani, a dispetto delle altre varianti che hanno invece effetti più significativi sugli over 60. La mutazione del Sars-Cov2 che adesso sta mettendo in allarme la comunità scientifica è comparsa per la prima volta in Sudafrica all’inizio di novembre. Nel paese australe soltanto il 24 % della popolazione è vaccinata. La bassa copertura immunitaria, secondo alcuni scienziati, favorirebbe la comparsa di nuove varianti in grado di “bucare” lo scudo vaccinale.

Variante pericolosa comunque per gli anziani

La maggiore diffusione della Omicron tra i giovani e i bambini non significa però che gli anziani ne siano immuni. Anzi, la dottoressa Coetzee ha precisato che gli over 60 affetti da malattie sono comunque a rischio. In dichiarazioni citate dal Telegraph, inoltre, il medico afferma che a insospettire il personale sanitario era stata, alcune settimane fa, la presenza nella clinica privata da lei gestita a Pretoria di persone che presentavano sintomi inizialmente non riconducibili a quelli caratteristici del Covid. Si sono presentate persone di tutte le etnie con senso di affaticamento, bambini con battito accelerato, senza la perdita di gusto e olfatto.

«I loro sintomi erano molto diversi e lievi rispetto a quelli che avevo curato in precedenza», racconta la presidente dei medici sudafricani, che sercita la professione da 33 anni. Il 18 novembre, quando quattro membri di una stessa famiglia con questi sintomi sono risultati positivi al test, Coetzee racconta di aver avvisato il comitato scientifico che coordina le politiche vaccinali e terapeutiche. Un paio di dozzine di suoi pazienti sono risultati positivi, almeno la metà senza essere stati vaccinati.

Variante omicron più pericolosa?

Nonostante il primo caso di variante Omicron documentato anche in Italia, non è ancora chiaro se questa variante sia più pericolosa o contagiosa delle altre e se renda inefficace la vaccinazione. Parlare di una variante «pericolosissima e super contagiosa» è «assolutamente da incoscienti» secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. «I laboratori di riferimento – spiega ancora Gismondo all’Adnkronos – stanno studiando per tracciare e conoscere questa variante. E se da un lato, come sanità pubblica, è doveroso mantenere la massima allerta perché non si diffondano i contagi, dall’altro lato è doveroso, da parte dei media e degli esperti, di evitare allarmismi visto».

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