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Aveva sviluppato un sistema semplice ma efficace: prendeva “in prestito” carte bancomat ai pazienti in fin di vita o morti e le usava per effettuare acquisti e transazioni inferiori a 25 euro, che non necessitano di pin. Così facendo riusciva a fare shopping in diversi negozi della città. A finire nei guai un’operatrice sanitaria di 55 anni, impiegate presso l’ospedale Santo Stefano di Prato.

Bancomat rubato a pazienti in fin di vita: nei guai OSS di 55 anni

A scoprire l’OSS i carabinieri. La donna deve rispondere di furto aggravato e frode informatica. A insospettire gli investigatori gli orari in cui venivano effettuati gli acquisti, incompatibili con le condizioni di salute dei legittimi proprietari, in quel momento ricoverati in ospedale o impossibilitati a muoversi. Nella rete della ladra sono caduti molti pazienti in fin di vita, un’anziana appena deceduta e infine persino una collega della 55enne.

I militari dell’Arma hanno ricostruito i movimenti della donna immediatamente dopo le appropriazioni. L’operatrice andava nei negozi di abbigliamento o nei supermercati per fare piccoli acquisti, tutti rigorosamente di importo inferiore a 25 euro così da non inserire il pin. E’ riuscita con questo sistema a sottrarre ai pazienti centinaia e centinaia di euro. Decisivi gli appostamenti e i pedinamenti effettuati dai carabinieri, così come la collaborazione della direzione sanitaria dell’ospedale di Prato.

Le reazioni

«I primi a vergognarsi di quanto accaduto siamo stati noi, perché ovviamente i familiari ci affidano i loro cari in tutto e per tutto. Siamo molto dispiaciuti e abbiamo immediatamente collaborato all’indagini», ha detto la direttrice dell’ospedale di Prato, Sara Melani. «Si tratta di un crimine odioso», ha detto il comandante dell’Arma, Sergio Turini. Le indagini ora stanno approfondendo i periodi precedenti a quelli dell’assegnazione in organico all’ospedale di Prato.

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