“La banda degli onesti. Il Tar Campania ha respinto il ricorso dei Cinque Stelle. Un ricorso che non verteva su presunti brogli, ma su una mera questione burocratica: ovvero se fosse legittima la certificazione delle firme della lista di Forza Italia e del mio avversario al primo turno ed al ballottaggio Luigi Guarino. Firme che erano state legittimamente autenticate da un funzionario comunale di Pozzuoli presso i suoi uffici, a differenza del precedente di Quarto.
Un ricorso singolare, dunque, perché per un errore che sarebbe stato commesso a detta dei Cinque Stelle dal mio avversario e dalla Commissione Mandamentale (cui competeva verificare) si chiedeva lo scioglimento del Consiglio comunale e si voleva mandare a casa quest’Amministrazione che, al massimo, poteva essere stata vittima di quell’errore.
Non voglio nemmeno entrare nel merito del ricorso e della sentenza e non starò ad evidenziare che è stato valutato all’incirca come carta straccia dai giudici del Tar, che se la sono spicciata in una mezzoretta scarsa liquidando poi il ricorso con un dispositivo secco: inammissibile e irricevibile.
Voglio evidenziare, invece, la profonda malafede con cui i Consiglieri grillini ed alcuni dirigenti locali del movimento hanno “pubblicizzato” questo ricorso, dando vita ad una mistificazione vergognosa, mentendo con una faccia tosta degna dei peggiori politici della prima repubblica. Tentando di far passare un ricorso da azzeccagarbugli, con un ricorso contro i brogli elettorali, il voto di scambio, la camorra. Mentendo ai loro stessi attivisti.
Il ricorso era contro Forza Italia, contro la modalità con cui Forza Italia aveva autenticato le firme eppure sui social i vari troll e talebani non facevano altro che attaccare il Sindaco e l’Amministrazione. Non avendo il coraggio di dire la verità: eravamo convinti di vincere, non siamo arrivati nemmeno al ballottaggio, abbiamo perso e non ci vogliamo sta’.
Non riuscendo a svariati mesi dalle elezioni ad ingoiare il rospo e a mettere fine alla più brutta e squallida campagna elettorale che questa città abbia mai visto, cominciando a lavorare per la città, loro e gli altri: senza gufare, senza augurare alla città ed ai suoi amministratori fallimenti e grandi sciagure.
Fossi nei promotori del ricorso, in quegli eletti grillini che nei giorni scorsi giravano tra le stanze del Comune facendo il conto alla rovescia annunciando d’avere già la “lista pronta”, un pensierino alle dimissioni ce lo farei. E non perché il ricorso non è stato accolto, ma perché le bugie (tutte, anche quelle dei penta stellati) hanno le gambe corte. Quarto ce lo ha insegnato”