Il prezzo del carburante è destinato ad aumentare di nuovo. Il decreto legge n°179 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°274 del 23 novembre 2022, infatti, prevede una nuova rideterminazione delle accise su benzina, gasolio e GPL. Dal 1° dicembre lo “sconto” su benzina e diesel introdotto dall’esecutivo precedente per far fronte ai rincari scenderà da 30,5 centesimi a 18,3 centesimi (Iva compresa), con un aumento del prezzo netto di 12,2 centesimi per ogni litro di carburante.

Prezzo del carburante in aumento, cosa cambia dal 1° dicembre: tutti gli importi

Il taglio attuale sarà in vigore fino al 30 novembre, poi a partire dal 1° dicembre saranno in vigore i nuovi valori. Il nuovo decreto stabilisce, infatti, che l’accisa sulla benzina salirà dagli attuali 478,4 euro per mille litri a 578,4 euro con un rincaro di 100 euro, che corrisponde a 10 centesimi a litro. A questi 10 centesimi va poi aggiunta l’Iva, pari a 22%: ciò significa che l’aumento, in totale, sarà di 12,2 centesimi per litro. Naturalmente potrebbero esserci eventuali variazioni delle tariffe decise dalle diverse compagnie che operano sul territorio.

Per quanto riguarda il gasolio, l’accisa salirà da 367,4 euro a 467,4 euro. Anche in questo caso il rincaro per chi va a fare il pieno sarà di 12,2 centesimi. Per il Gpl il costo delle accise passerà invece da 182,61 euro per 1.000 kg a 216,67, con un rincaro di 34,06 euro, ovvero circa 3,4 centesimi al litro (Iva esclusa). Il governo ha già chiarito che la riduzione delle agevolazioni sulle accise non avrà effetto sugli autotrasportatori “che possono contare su altri regimi agevolati”. Tale misura è stata adottata per scongiurare ripercussioni anche sul prezzo dei beni trasportati evitando, di fatto, nuovi aumenti per i consumatori.

Arriva però anche una buona notizia. Nella bozza della Legge di Bilancio 2023 è presente un articolo che prevede la sospensione dell’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie previsto per inizio 2023. Rientrano in questa categoria anche le multe stradali che non saranno adeguate alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo accertata dall’ISTAT.

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