Pozzuoli, giuglianese ridotto in fin di vita dopo rissa: 4 arresti. Tre sono rampolli del clan

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Arrestati gli accoltellatori di Giuseppe d’Agostino, il 23enne di Giugliano ridotto in fin di vita al culmine di una violenta lite scoppiata all’esterno della discoteca “Queen” di via Campana a Pozzuoli. Questa mattina la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gianluca Forte; Antonio Nobile; Domenico Di Micco e la misura degli arresti domiciliari per Luigi Forte per i reati di tentato omicidio e lesioni aggravate in concorso.

Giuglianese ridotto in fin di vita fuori dalla discoteca: scattano quattro arresti

La misura cautelare è stata emessa all’esito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dai Commissariati di Pozzuoli ed Afragola in relazione alla brutale aggressione consumatasi all’esterno della discoteca la mattina del 19 novembre.

In quell’occasione gli indagati, all’esito di una lite per futili motivi, avrebbero malmenato due giovani uno dei quali, Giuseppe, era stato ferito con un fendente all’addome ed era giunto in pericolo di vita presso l’ospedale di Pozzuoli.

Al “Santa Maria delle Grazie” il 23enne, in coma farmacologico, era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico mentre la seconda vittima era stata colpita più volte con calci pugni ed una mazza da baseball.

Sono rampolli del clan

Gianluca e Luigi Forte sono figli di Giovanni attualmente detenuto per reati associativi di stampo camorristico, in quanto ritenuto contiguo al “Clan Moccia” attivo ad Afragola. Antonio Nobile è figlio di Raffaele attualmente detenuto per reati associativi di stampo camorristico in quanto ritenuto contiguo allo stesso Clan Moccia.

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