Pietro ucciso e bruciato a Baia Domizia, l’ombra dell’usura dietro il delitto

Ci sarebbe un debito non pagato dietro l’omicidio di Pietro Caprio, insegnante di educazione fisica di 58 anni ucciso e bruciato all’interno della sua auto a Baia Domizia. 

Pietro ucciso e bruciato a Baia Domizia, l’ombra dell’usura dietro il delitto

Per quanto accaduto, i militari dell’arma hanno fermato Angelo Gentile, un uomo di 82 anni residente a Cellole. Per i carabinieri sarebbe lui il responsabile dell’assassinio del professore che insegnava in un istituto di Minturno. L’uomo intanto nega ogni tipo di coinvolgimento.

Gli investigatori, ascoltando testimonianze di familiari e conoscenti della vittima e analizzando i filmati delle telecamere nelle vicinanze, hanno individuato un’auto che seguiva quella di Caprio, guidata proprio dall’anziano Gentile. È stata ipotizzata la possibilità di un appuntamento tra le due persone.

Prestiti da 10mila euro

Nonostante le sue continue negazioni riguardo alla propria responsabilità, Gentile risulta essere l’unico individuato con un possibile movente: sembrerebbero esserci questioni legate al denaro. È stato lo stesso anziano a riferire del vecchio debito che aveva con Caprio, anche se il sospettato ha spiegato che per lui Caprio era stato “un benefattore” avendogli prestato nel 2002 la somma di 10mila euro, restituiti, con gli interessi, con una somma superiore a 50mila euro. Proprio la differenza tra le cifre ha convinto i pm a fermare il sospettato.

L’inchiesta è attualmente sotto il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha emesso un decreto di fermo d’indiziato di delitto nei confronti dell’anziano 82enne. Gentile è ora accusato di aver ucciso Pietro Caprio e di aver appiccato il fuoco all’auto con il cadavere al suo interno.

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