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Omicidi Tufano e Durante, presi i killer. Il 15enne ucciso per errore dai compagni

Omicidi Tufano e Durante, presi i killer. Il 15enne ucciso per errore dai compagni
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Svelati i moventi degli omicidi di Emanuele Tufano, 15 anni e Emanuele Durante, 20 anni. Alla base dell’assassinio dei due ragazzi una sanguinosa faida tra bande di camorra del centro storico.

Omicidi Tufano e Durante, presi i killer. Il 15enne ucciso per errore dai compagni

All’alba di oggi, la Squadra Mobile di Napoli e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura per i Minorenni, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare che hanno portato all’arresto di 16 persone, tra cui sei minorenni, ritenute coinvolte in due efferati omicidi.

Le misure sono state disposte dal G.I.P. del Tribunale di Napoli e da quello del Tribunale per i Minorenni, nell’ambito di un’indagine che ha fatto luce su due distinti episodi di sangue: l’omicidio di Emanuele Tufano, avvenuto il 24 ottobre 2024, e quello di Emanuele Durante, ucciso il 15 marzo 2025. Due fatti collegati tra loro e riconducibili a una lotta interna tra gruppi camorristici emergenti dei quartieri Sanità e Mercato.

La ricostruzione degli omicidi

Secondo le ricostruzioni, Emanuele Tufano fu ucciso nel corso di un violento conflitto a fuoco tra bande rivali, scoppiato in via Antonietta De Pace e conclusosi in via Carminiello al Mercato. Durante lo scontro, in cui furono utilizzate almeno cinque armi da fuoco e sparati numerosi colpi ad altezza d’uomo, Tufano perse la vita, colpito per errore da un componente del proprio stesso gruppo.

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La dinamica dell’agguato rivela un contesto allarmante: giovani, anche minorenni, armati e coinvolti in scontri di stampo mafioso, intenzionati ad affermare la propria egemonia su intere aree cittadine con atti dimostrativi di supremazia e violenza.

L’omicidio di Durante Emanuele, invece, secondo gli investigatori, è stato una diretta conseguenza di quello di Tufano. L’attentato sarebbe stato organizzato da membri del clan Sequino, tornato operativo dopo la scarcerazione di alcuni affiliati storici, tra cui Salvatore Pellecchia, figlio di Silvestro e fratello di Maria Grazia Pellecchia, madre della giovane vittima Emanuele Tufano.

Durante sarebbe stato ucciso non solo per vendetta, ma soprattutto per riaffermare il potere del clan Sequino sulla Sanità, dopo episodi ritenuti lesivi dell’onore e dell’autorità del gruppo criminale. Gli indagati avrebbero considerato il comportamento di Durante e dei suoi legami familiari come offensivi e minacciosi per l’immagine del clan, decidendo così di eliminarlo.

Le indagini, condotte con meticolosità dalle forze dell’ordine, hanno permesso di ricostruire ruoli, movimenti e responsabilità individuali. Un colpo durissimo a una rete criminale giovanile che opera con metodi mafiosi in quartieri storici della città, segnando un’altra tappa fondamentale nella lotta alla camorra napoletana.

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