Nel 2023 a Napoli e in provincia una media di 10 arresti al giorno

Nel corso dell’ultimo anno, sono state 3850 le persone arrestate e 12101 le persone denunciate in stato di libertà dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. Per gli amanti delle statistiche, 10 persone arrestate e 33 quelle denunciate ogni 24 ore.

Il bilancio di fine anno restituisce l’immagine di un’attività frenetica e intensa, frutto dello sforzo corale di tutti i Carabinieri della provincia napoletana.

L’emergenza della violenza di genere

Sempre allarmante il dato sulla violenza di genere. Nel corso degli ultimi 365 giorni, i militari hanno arrestato complessivamente 385 persone (277 per maltrattamenti in famiglia, 108 per atti persecutori. 1529 le persone denunciate: 846 per maltrattamenti, 683 per atti persecutori). A conti fatti, 1 arresto e più di 4 denunciati al giorno.

A supportare l’attività di ascolto e quella inquirente l’utilizzo delle 4 “stanze tutte per sé” (Napoli Capodimonte, Napoli Stella, Ercolano e Caivano). Si tratta di ambienti riservati all’ascolto e alla denuncia, allestiti con arredi più accoglienti e caldi, distinti da quelli degli uffici generalmente utilizzati per la raccolta delle denunce.

La lotta alla criminalità organizzata

Contro la criminalità più strutturata che i carabinieri partenopei hanno ottenuto i risultati più rilevanti. 270 operazioni contro la camorra, per un totale di 908 persone legate ai clan del territorio finite in manette. 16 i latitanti catturati, diversi quelli rintracciati all’estero dopo complesse investigazioni. Ultimo a finire nelle maglie della giustizia è stato Gabriele Pesacane, vertice del clan che prende il suo nome. E’ stato catturato in una villetta in provincia di Salerno. Pochi giorni fa in manette anche Gaetano Angrisano, 31enne inserito nella lista dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno. E’ stato rintracciato e arrestato dopo una latitanza di 1 anno e mezzo. Tradito da un cagnolino Luigi Cacciapuoti, 64enne ritenuto capo del clan che porta il suo nome, operativo nel comune di Villaricca.
E’ stato catturato il 25 agosto scorso. Era ancora sdraiato a bordo della piscina di una villetta nella frazione costiera di Giugliano in campania, in località Varcaturo.

Tra le operazioni più importanti quella che lo scorso 17 ottobre ha portato all’esecuzione di una misura confronti di 27 indagati. Tutti gravemente indiziati a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, violenza privata aggravata, associazione a delinquere finalizzata alle turbative d’asta aggravata agevolata, associazione a delinquere aggravata dall’aver agevolato un clan mafioso e dal carattere della transnazionalità finalizzata al contrabbando dei tabacchi lavorati esteri. L’attività di indagine, condotta con il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) ha permesso di ricostruire l’operatività del clan Di Lauro e ha contato tra gli indagati anche il noto neomelodico Tony Colombo e sua moglie Tina Rispoli.

Le interdittive antimafia

73 le interdittive antimafia emesse dalla Prefettura su impulso e indagini dei militari del Provinciale partenopeo. Uno strumento fondamentale per contrastare e prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia e nella gestione della pubblica amministrazione.

Sul piano interdittive, 4 le società di Villaricca colpite nel febbraio scorso. I militari hanno dimostrato la riconducibilità delle società – 3 distributori di carburanti e un bar – al clan camorristico Ferrara-Cacciapuoti. Sintomo del crescente interesse della criminalità organizzata nel settore dei carbo-lubrificanti.

Emblematico il caso di Caivano

Nel novero dei dati elencati anche i successi della compagnia di Caivano, operativa da circa un anno e mezzo: 271 gli arresti dell’ultimo anno, 276 le denunce in stato di libertà (414 arresti, 397 i denunciati dall’inaugurazione). Qui i carabinieri, in questo caso coordinati dalla DDA partenopea, hanno ricostruito l’inserimento “coatto” della camorra nella politica amministrativa del comune.
Secondo gli inquirenti il clan Angelino riusciva ad ottenere da parte dei pubblici amministratori l’indicazione di notizie riservate relative all’aggiudicazione degli appalti in modo da poter indirizzare le richieste estorsive. In più di una occasione, i pubblici dipendenti si sarebbero posti come intermediari tra gli imprenditori e i camorristi nella richiesta del pagamento delle estorsioni, ovvero nel ritiro del denaro. Gli stessi imprenditori, se da una parte erano vittima della richiesta estorsiva, dall’altra riuscivano ad ottenere gli incarichi attraverso tangenti.

Il contrasto agli stupefacenti

2888 i chili di sostanze di ogni genere sottratte al mercato: quasi 8 chili al giorno. 11466 le dosi, 3557 le piante di cannabis estirpate. Diverse le droghe rinvenute: circa 46 chili di cocaina, più 1100 chili di hashish, 1661 chili di cannabis, 3 di eroina, 400 gr oppio e 50 chili di altre sostanze psicotrope.

Tra gli arresti più significativi quello di Frattamaggiore lo scorso 25 Novembre. Qui i carabinieri hanno rinvenuto 12 i chili di droga sotto al letto di un 22enne. A Caivano, nascosti in un muretto di mattoni scovati 10 chili di droga (6 chili e mezzo di hashish, 2 chili e 300 grammi di cocaina e quasi un chilo di marijuana). La scoperta grazie ad una perquisizione approfondita di un casolare, svolta anche con un metal detector.

La lotta alla diffusione di armi

147 le armi da fuoco sequestrate, 163 quelle da taglio. Nel conto vanno aggiunte 67 armi improprie. Tra queste il nunchaku utilizzato da un uomo per tentare di strozzare la compagna.

Sul tema le parole del Generale Enrico Scandone, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli:

“Il Comando Provinciale Carabinieri di Napoli ha incrementato i servizi di contrasto all’uso e al porto abusivo di armi. I più giovani, purtroppo, non si rendono conto che portare un coltello non è solo un reato. E’ pericoloso per gli altri e per se stessi. Una lama può provocare gravi ferite o la morte di qualcuno. Puntando ai più giovani, stiamo attuando una campagna di sensibilizzazione e prevenzione. Anche nelle scuole. Invitiamo tutti, soprattutto i ragazzi, ad evitare il rischio dell’uso improprio di un coltello. Un coltello ferisce, un coltello uccide, un coltello provoca lesioni che possono essere permanenti. La vita non è un videogioco.”

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