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Catania. Agata Arena denunciata per truffa. La cantante neomelodica siciliana, infatti, percepiva secondo l’accusa il reddito di cittadinanza. L’artista catanese è la nipote di Giovanni Arena, latitante catturato nel 2011

L’accusa contro Agata Arena

Aveva diffuso la notizia di essere finita in miseria. Eppure la cantante è stata tradita da alcuni cartelloni abusivi, nei quali veniva pubblicizzato “il primo lavoro discografico – nuovo album uscita primi di novembre”. Nel cartellone spiccava l’immagine di un supermarket, “abusivo”, secondo gli inquirenti, e allestito all’interno di un immobile del Comune di Catania, “privo dell’agibilità per lo svolgimento del suddetto esercizio commerciale e senza pagare alcun canone”.

La polizia ha scoperto anche che nel nucleo famigliare di Agata Arena, 3 persone lavoravano nel supermercato abusivo nonostante avessero dichiarato all’Inps di essere disoccupati. “Ciò ha consentito – aggiunge la Questura di Catania – ad uno dei tre, una donna, di richiedere e ottenere il reddito di cittadinanza in una proiezione di 18 mensilità a partire dal mese di luglio, per un importo di euro 709,99 a testa. Inoltre, la stessa donna dichiarava di essere residente presso una casa popolare assegnatagli dal comune di Belpasso mentre risultava essere domiciliata a Catania in viale San Teodoro”.

Il nuovo disco

Agata Arena, quindi, avrebbe richiesto il reddito di cittadinanza, dichiarando di essere una “neomelodica”. Secondo la Polizia ha investito 3000 euro per incidere, mediante una nota casa discografica, 4 brani, già pubblicati, e un quinto inedito in uscita. La donna ha anche riferito di avere bisogno di altri soldi per incidere l’intero album contenente 8 brani”. La Questura ha documentato che la neomelodica ha già percepito due mensilità del reddito di cittadinanza, adesso rischia fino a 7 anni di carcere.

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