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Sono numeri allarmanti quelli che denuncia il garante dei detenuti campani, Samuele Ciambriello, sulla delinquenza minorile. Il 42% dei ragazzi “problematici” che in qualche modo ha avuto a che fare con la giustizia nel 2022 arriva dalla Campania. Un mix di disagio giovanile, dispersione scolastica e assenza delle istituzioni che spinge tanti e troppi under 18 a commettere reati o a finire sulla strada sbagliata.

Napoli, minori “perduti”. Ciambriello: “Il 42% nel 2022 è della Campania”

“L’anno scorso fino a dicembre, in tutta Italia, 12200 ragazzi sono stati affidati ai servizi sociali o messi alla prova o riaffidati ai genitori – spiega Ciambriello nel corso del suo intervento a Campania Oggi, in onda su Teleclubitalia Canale 77 – . 908 sono andati nelle comunità, 366 nelle 17 carceri minorili. Nella sola Campania sono 6400. Di questi 156 nelle comunità, centinaia messi alla prova e circa un centinaio finiti negli istituti di Nisida o ad Airola”.

Sulla scorta di questi dati, il Garante dei Detenuti della Campania lancia un appello perché stampa e istituzioni accendano i riflettori su una realtà dimenticata: “Degli altri ragazzi abbiamo perso le tracce, ripartiamo da loro, da questi adolescenti. Ripartiamo dalla dispersione scolastica. Il 47% dei minori è campano. La prima Procura in Italia però per maggior numero di efferati delitti minorili è la ricca Bologna. Non ne parla nessuno, così come non ne parla nessuno del fatto che il 17% degli abitanti di Napoli ha meno di 18 anni. Possiamo chiederci cosa facciamo di questo 17% della nostra città?”

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