Marano. “Siamo alle solite! Ancora una volta Bertini tenta di strumentalizzare su ogni aspetto della macchina amministrativa. Emblematica è la questione della lottizzazione C17, per cui l’Amministrazione ha operato nella maniera più garantista, annullando, sulla base di pareri negativi rilasciati dai tecnici dell’Ente e su suggerimento dei dirigenti, il provvedimento del commissario ad acta. Peraltro l’iter procedurale, seguito dall’amministrazione comunale, è stato identico a quello adottato dal commissario prefettizio Tramonti, in una vicenda assolutamente analoga. È paradossale che si tenti di travisare la realtà evidenziando solo aspetti che possano impressionare chi, da cittadino, non può conoscere le dinamiche procedurali di un ente pubblico. È ancora più emblematico che a gridare al complotto sia proprio Bertini. Va ricordato che durante il suo ventennio di guida dell’amministrazione, la città ha dovuto pagare per gli affari relativi al Palazzo Merolla, e per quelli inerenti alle lottizzazioni abusive, all’aggiudicazione dei lavori cimiteriali alla ditta Mastrominico, con l’annessa e incredibile decisione – assunta dall’ex sindaco – di portare a casa le buste di gara così come risulta dai verbali. C’è poi la questione Pip e quelle per le consulenze stratosferiche che hanno prodotto ingenti debiti. Tutto questo in un periodo in cui i palazzinari, da lui sempre invocati e demonizzati, hanno vissuto il periodo di loro massimo splendore. Allora mi chiedo: in quel periodo c’erano dei suggeritori del percorso amministrativo? Il punto è un altro: la gestione della macchina amministrativa è sempre più complicata anche perché siamo chiamati a dover risolvere le problematiche ereditate da anni di gestione scellerata. Sarebbe almeno opportuno che chi ha determinato molte delle principali criticità, che ancora oggi l’amministrazione è costretta a fronteggiare, abbia il buon senso di tacere o quantomeno di fare un’opposizione costruttiva e non cerchi di manipolare il consenso popolare con interventi ad effetto che, peraltro, non possono sortire alcun effetto, soprattutto perché ormai i cittadini sanno bene chi è Bertini”.
Di Domenico Rosiello