Sono già migliaia i giovani che si sono radunati in piazza Plebiscito, a Napoli, per chiedere il ‘cessate il fuoco’ in Ucraina e l’avvio di una trattativa di pace internazionale. La manifestazione, voluta dal governatore Vincenzo De Luca, è cominciata alle 11 ed ha raccolto adesioni dal mondo della scuola e dello sport, dalla politica locale – Pd e M5s – e dalla Conferenza episcopale campana, rappresentata dal vescovo di Acerra, Antonio Di Donna.

Manifestazione per la pace a Napoli, migliaia di giovani in Piazza Plebiscito

E’ stata la lettera di Liliana Segre, letta dall’attrice Tosca D’Aquino, ad aprire il corteo. Nella missiva, la senatrice ricorda che l’iniziativa “si svolgerà nel giorno in cui ricorre il centenario della cosiddetta Marcia su Roma, una data funesta della storia italiana, che segna l’inizio del fascismo, la più grande sciagura della storia nazionale del secolo scorso. Perché impegno per la pace, per la democrazia e contro il fascismo e il totalitarismo devono sempre andare insieme, elementi indispensabili di una piena coscienza civile”.

Nessun politico salirà sul palco, ci saranno però gli interventi di associazioni, organizzazioni religiose e studenti. Neanche De Luca sarà tra coloro che si alterneranno sul grande palco per chiedere con forza la pace in Ucraina. Fermato dai giornalisti, il governatore campano ha però espresso alcune perplessità circa la possibilità di fissare il tetto del contante a 10mila euro, tema al centro del dibattito pubblico in questi giorni: “É un dibattito deologizzato sull’uso del contante. Credo che dobbiamo trovare una soluzione ragionevole, ma mi pare si sta andando in questa direzione. Non mi pare decisivo il tetto a mille euro”, ha detto il Presidente della Campania. E, a proposito del nuovo governo, ha affermato: “La premier ha due problemi: parla male della sanità, le ricordiamo che ha avuto iniziative irresponsabili un anno e mezzo fa. E poi deve fare uno sforzo in più a controllare i suoi allievi nei territori, che continuano a fare politica mettendo in campo atteggiamenti di intimidazione e falsificazione dei dati. C’è ancora un lavoro da fare”.

Politica e sindacati spaccati

La manifestazione ha diviso la politica campana e non solo. In prima fila c’è il Pd, che sarà rappresentato dal presidente di Napoli Paolo Mancuso, ma anche una parte del Movimento 5 Stelle che però non sarà presente con tutti gli eletti. Per Italia Viva, spiega il coordinatore regionale Ciro Buonajuto “saranno presenti i consiglieri regionali ma non il partito, perché a livello nazionale c’è una netta indicazione per l’Ucraina, senza equidistanza”. Oltre a Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, in piazza i sindacati Uil e Cgil, ma non la Cisl, mentre l’Anci porterà centinaia di sindaci e assessori dai Comuni della Campania. In occasione della “Manifestazione per la Pace”, il Comune di Napoli ha istituito un particolare dispositivo di circolazione, oltre che invitare i cittadini a servirsi questa mattina solo del trasporto pubblico per muoversi in centro.

La lettera di Liliana Segre

Ad aprire la manifestazione per la pace è stata la lettera di Liliana Segre. Sul conflitto in corso in Ucraina, la senatrice ha scritto: “Sento il bisogno di essere molto chiara: c’è un aggressore ed un aggredito. Non si può non essere senza ambiguità dalla parte dell’Ucraina e delle sue istituzioni, delle donne e degli uomini, bambine e bambini, vittime di una sanguinosa aggressione. La pace va certo perseguita – ha aggiunto occorre fermare le morti e le distruzioni, non vogliamo più vedere città bombardate, persone che fuggono a migliaia, infrastrutture, raccolti, centrali nucleari ed elettriche distrutte o messe a serio rischio”. La minaccia del ricorso ad armi nucleari da parte della Russia è “un incubo – ha scritto la sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti – che la comunità internazionale deve cercare di scongiurare”. Segre afferma di condividere, quindi, “la proposta, alla base della iniziativa, per una conferenza di pace sotto egida Onu e che coinvolga, con l’Europa, anche gli Usa e la Cina”.

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