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Ladri in casa di notte, legittima difesa: ecco cosa cambia

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La proposta di legge che riconosce come legittima difesa la reazione alle rapine notturne ottiene il primo via libera del Parlamento. L’aula della Camera ha approvato infatti la nuova legge con 225 Sì, 166 No e 11 astenuti. A favore hanno votato Pd, Ap, Civici e innovatori. Contrari M5S, Forza Italia, Lega Nord, Mdp, Sinistra Italiana-Possibile e Fratelli d’Italia. Astenuti Centro democratico e Psi.

Legittima difesa e limiti. Viene specificato che si considera legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all’introduzione con violenza, minaccia o inganno. Resta comunque ferma la necessità che vi sia proporzione tra difesa e offesa e l’attualità del pericolo. Già oggi si presume che vi sia proporzione se la difesa anche con armi riguarda un’aggressione domiciliare che mette in pericolo la propria o l’altrui incolumità oppure, ma in questo caso solo quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione, se si difende il proprio patrimonio.

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Nella legittima difesa domiciliare è sempre esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un grave turbamento psichico causato dall’aggressore.

Assistenza legale a carico dello stato. Nel caso in cui sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato. Un onere per l’erario stimato in 295.200 euro a decorrere dal 2017.

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