Delle tre sorelle sassarese che militano in serie D, le altre due sono Torres e Sassari Latte Dolce, è la più giovane. L’Atletico Uri fu fondato nel 1963 e poi rifondato nel 1970. Ha fatto il salto di categoria al termine di una stagione (2020/2021) travagliata e messa fortemente in discussione dal Covid, con la seconda ondata di contagi che aveva fermato la corsa della squadra di mister Paba a fine ottobre, con il primato in mano dopo 7 turni (6 vittorie e 1 pareggio). Ma la società capitanata dal presidente Giampiero Pilo ha creduto fortemente che si potesse riprendere la stagione tenendo unito un gruppo anche in pieno inverno, nei momenti in cui erano consentiti solo gli allenamenti individuali. Poi a marzo è arrivata la decisione di ripartire, su base volontaria, e che ha visto la società giallorossa dire di sì insieme ad altre sette squadre e che ha approcciato al meglio la ripresa del mini campionato che poi ha vinto meritatamente dopo la storica promozione l’Atletico Uri ha evitato la rivoluzione.

E’ ripartita con la conferma di mister Paba per provare a mantenere la categoria. Poche le cessioni ed altrettanti gli acquisti. I volti nuovi sono: i difensori Antonio Di Paolo (2002) e Abib Jah (1998); i centrocampisti Luca Carboni (2003), Davide Incerti (2002) e Luigi Scanu (1997); gli attaccanti Herman Altolaguirre (1993) e Abdoulaye Bah (2002).

La matricola sarda sta rispettando i programmi. Dopo dieci giornate, con 11 punti, si trova a lottare per la salvezza. Ha avuto un inizio alquanto buono, poi nelle ultime due giornate ha subito due sconfitte negli scontri diretti contro Insieme Formia e Real Monterotondo, che hanno un po’ compromesso il cammino dell’undici giallorosso. Due gare ampiamente alla portata degli uomini di Massimiliano Paba e che invece non hanno saputo sfruttare al meglio.

Ora la squadra deve ritrovare la giusta autostima e certezze, come ha detto lo stesso tecnico nel post partita con il Real Monterotondo. Le stesse certezze che fino a due domeniche fa erano state la linfa per un inizio di stagione alquanto buono, sia sul piano dei risultati che su quello del gioco, ma che nelle ultime due gare sono venute meno.

Di Paolo Buonanno

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