Giugliano. Roberto ha 18 anni e una storia da raccontare: è un ragazzo non vedente e da due anni suona la batteria. Nonostante le difficoltà, apparentemente invalicabili, nella musica Roberto ha trovato un’amica.

Ci porta nello studio di registrazione della sua accademia, la Lizard, a Giugliano. Nella stanza insonorizzata e tra altri strumenti musicali Roberto si trova a suo agio: sistema con meticolosità il charleston, il rullante e i tom, poi afferra le bacchette e suona i suoi cavalli di battaglia.

È con le canzoni di Lucio Battisti, Stevie Wonder e Aretha Franklin che si diverte di più. “Non c’è bisogno degli occhi per fare musica – spiega ai microfoni di Teleclubitalia – ma di un’anima e di un cuore aperto. La disabilità – prosegue Roberto – ci dà un limite ma noi che siamo più forti tendiamo a superarla”.

L’accademia è la sua seconda famiglia: si esercita ogni giorno con il maestro Domingo, che lo segue con costanza per migliorare la sua tecnica musicale. A credere in lui, oltre agli insegnanti e alla collaboratrice responsabile Beatrice Trematerra, ci sono i suoi genitori, Anna e Antonio. La coppia, quando ha appreso due anni fa il desiderio del figlio di diventare batterista, non ci ha pensato due volte. E senza indugio, Anna e Antonio lo hanno iscritto in accademia.

Gli hanno dato fiducia sin dal primo momento e come tutti confidano nel suo sogno: “Tutto è partito da Roberto, noi abbiamo solo assecondato il suo desiderio – dice la mamma. –  La sua forza è uno schiaffo alla società: è riuscito ad andare oltre le barriere”. Anna, la mamma, coglie poi l’occasione per lanciare un messaggio a tutti i genitori che vivono la loro stessa situazione: “Suggerirei a questi genitori che hanno a carico ragazzi ‘speciali’ di proiettarli verso la musica, perché è un dono verso cui tendere le braccia”, conclude la madre.

Di Silvia D’Angelo

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