Giugliano. Erano tre i gruppi camorristici che si dividevano le estorsioni: Mallardo, De Simone e Catuogno-Di Biase. L’ex cutoliano conosciuto anche come “Gennaro ‘e Marano”, spiega l’Antimafia, era storicamente in contrapposizione con i Carlantonio ma si è trovato in un preciso momento storico a coesistere con lo stesso ed i ‘”palazzinari” per la spartizione dei proventi delle estorsioni sul territorio giuglianese.

E capitava – secondo quanto emerge dall’ultima inchiesta – anche che alcuni imprenditori si trovavano con la richiesta di pizzo di due clan. E’ il caso di una nota società giuglianese di autobus turistici. Dalle intercettazioni è emerso che i titolari avrebbero pagato prima una tangente di 5mila euro al gruppo capeggiato da Michele De Simone, e poi sarebbero stati costretti a pagare un’altra quota al gruppo di Catuogno alias ‘o Scoiattolo. Circostanza che scatenò l’ira di De Simone verso il palazzinaro che aveva preteso la quota estorsiva da un soggetto che aveva già pagato il suo gruppo.

In un’intercettazione del marzo 2016, si apprende che l’imprenditore aveva riferito a Crescenzo Panico detto “Gioggione” che gli serviva qualche giorno per pagare l’altra quota e così era stato convocato “sopra le palazzine” per discuterne con il ras Catuogno. Gli inquirenti sono riusciti ad ascoltare anche la conversazione tra Gioggione ed ‘o Scoiattolo, in casa di quest’ultimo.

Panico: “Questo dei pullman secondo me non ha capito completamente niente…Sono andato là, ha detto ‘comunque io prima…massimo martedì-mercoledì, dopo Pasqua…io poi, lo facevo parlare, poi ‘quello è venuto De Simone qua, ha dato fastidio ed io gli ho detto io soldi”. Catuogno: “Allora vedi, rintracci il fratello (del titolare, ndr), devi dire, quando è domani, Gennaro ti vuole trovando. Domani pomeriggio deve venire sopra le palazzine”.

L’estorsione doppia alla ditta di trasporti emerge anche da un’altra intercettazione tra De Simone ed il suo collaboratore Antonio Guarino. “Sta confuso? – dice Gennaro ‘e Marano – Devi dirgli vai a parlare con loro”. In un’altra intercettazione si evince che la ditta aveva pagato anche il gruppo Catuogno, circostanza per la quale De Simone si rammaricava, ritenendo che la vittima aveva subito un sopruso, avendo già pagato la tangente.

“A quel povero Gesù Cristo dai… – dice il ras – E ce li fai andare nata vota là…la vogliamo finire…è una bella figura o no? Io che dovrei fare…dovrei andare là e sparare a tutti e 2! Prima a questo Gennaro. Non glieli doveva dare però. Io ad uno li devo dare i soldi, doveva dire è venuto De Simone qua e se li è presi, veditela tu e lui. Vi dovete sparare? Sparatevi voi…voi state in mezzo alla strada”.

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