“Ieri sono stato dai genitori di Giovanni, “il gigante buono” come è stato definito dagli organi di stampa, per esprimere la mia vicinanza in qualità di padre e di sindaco. Ho visto anche la madre di Nunzio, la quale sta facendo la spola tra la sua abitazione e l’ospedale. Sono famiglie perbene, di lavoratori. Questa è una tragedia inaccettabile”. Così il sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba, intervenuto nel corso della trasmissione “Campania Oggi”, in onda su Tele Club Italia.

Torre del Greco, il sindaco Palomba agli aggressori: “Svegliatevi. Impensabile andare in giro con un coltello”

In merito alla possibilità di proclamare il lutto cittadino, Palomba ha detto: “Aspettiamo che la salma venga liberata e restituita ai genitori per i funerali di Giovani. Dopodiché organizzeremo quello che è un momento di riflessione per la città di Torre del Greco e anche per le altre comunità”. 

Agli aggressori di Giovanni Guarino e di Nunzio Abbruzzese, il primo cittadino ha rivolto un appello: “C’è poco da dire a queste persone, se non quello di svegliarsi. Svegliatevi. In queste ore sto apprendendo che le famiglie degli aggressori hanno problemi giudiziari. Sono famiglie che vivono in un contesto sociale molto difficile, che di sicuro non fa alcun bene ai loro figli. E oggi ci ritroviamo con due ragazzi rinchiusi. E’ proprio la mentalità che è sbagliata. Se non lo capiscono ora, continueranno a fare passi indietro”, ha aggiunto Palomba nel suo intervento a “Campania Oggi”.

Sul tema della movida violenta, il sindaco di Torre del Greco ha dichiarato: “Fatti di cronaca di una certa portata mediatica finora non ce ne sono stati in città. Però le vicende di questi giorni ci portano a pensare che questi ragazzi camminano per strada armati ed è qui che la mente si blocca. In un recente comunicato ho detto che ci dobbiamo interrogare tutti: istituzioni, comunità e famiglie su quello che sta accadendo ai nostri ragazzi. E’ impensabile che si cammini per strada con un coltello in tasca. È inaccettabile che ci siano ragazzi di 12, 13, 14 anni che – forse a causa del covid- si riuniscono tra loro per dare fastidio al prossimo, anziché parlare di cultura e di sport”.

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