Garcia al possibile cambio modulo, a Salerno con il 4-2-3-1?

Dopo la sosta di ottobre, per il Napoli sono arrivati soltanto risultati positivi. Una vittoria in campionato con il Verona, il successo a Berlino contro l’Union per la Champions League e un pareggio contro il Milan agguantato con una reazione d’orgoglio. Se la dirigenza voleva una reazione da parte dello spogliatoio e dell’allenatore, quella c’è stata sicuramente. Con il presidente che da un mese frequenta i campi di Castel Volturno prendendo parte alle sedute di allenamento, il tecnico francese sembrerebbe sentirsi rassicurato della fiducia. 

Intanto la sfida di domani sarà delicata per il Napoli. Vincere a Salerno sarà difficile dato l’ambiente caldo che si respirerà all’Arechi per il derby campano. I granata hanno da poco cambiato guida tecnica sostituendo l’esonerato Paulo Sousa con Pippo Inzaghi. L’ex centravanti del Milan e della Nazionale, ha già raggiunto l’importante traguardo degli ottavi di finale in Coppa Italia. Per Rudi Garcia, invece, si prospettano sempre i soliti ballottaggi visto il ritorno di Anguissa dall’infortunio. Di seguito ecco quanto detto dal tecnico francese durante la conferenza prima della sfida alla Salernitana.

Le parole di Garcia in conferenza stampa

“Abbiamo preso due gol sulle prime due azioni del Milan, non abbiamo fatto così male nel primo tempo. Offensivamente abbiamo fatto belle cose, ma questo è il passato e dobbiamo pensare a domani. Quando una squadra passa da 0-2 a quasi 3-2 vuol dire che ha fatto meglio nel secondo tempo. Domani faremo di tutto per essere su un’onda positiva”

Può essere utile il 4-2-3-1?
“Abbiamo dimostrato che il 4-2-3-1 lo sappiamo usare. Può essere utile anche domani. Poi noi abbiamo sempre fatto gol, tranne che in una partita. La cosa dove dobbiamo concentrarci è la fase difensiva. Dobbiamo difendere in undici per essere più solidi e vincere le partite”.

Il problema è capire i momenti della partita?
“Secondo me non è questo. Contro il Milan abbiamo regalato tanti palloni agli avversari. Quando si perdono troppi palloni non puoi più attaccare e ti esponi di più. La chiave è il gioco con la palla che ti porta vantaggi sia in attacco che in difesa”.

Osimhen?
“S’è accordato con la società, io l’ho sentito per messaggio, i dottori mi assicurano che sta seguendo il programma, tutto va bene e sarà con noi settimana prossima. Non è che non mi interessa, ma che sia Osimhen o Russo (giovane aggregato, ndr), infortunati insieme, non possono giocare e quindi mi concentro su chi può giocare”.

7 punti è segno di resa?
“Questa domanda è un po’ offensiva, siamo ad un quarto di campionato e mancano tre quarti di campionato per tornare sulle squadra che sono davanti a noi”.

Lindstrom?
“Lo spazio ce l’ha avuto un po’. Quando un giocatore è esterno d’attacco deve essere decisivo con le statistiche. Togliere il posto a Kvara e Politano è difficile in questo momento. Chi subentra deve dimostrare di essere decisivo e parlo per tutti, non solo per Lindstrom. Questo conta anche per la fase difensiva. Comunque lui sta crescendo”.

Differenza di risultati in casa e in trasferta? Dipenda dai ritiri?
“Nessuna. Non c’entra nulla questa cosa. Con il Covid nessuno faceva il ritiro e c’era chi arrivava primo e chi secondo. Io sono finito anche in semifinale di Champions senza fare ritiri”.

Mario Rui e Rrahmani e Elmas sostituiti?
“Non è una punizione essere sostituiti all’intervallo. Io volevo solo migliorare la squadra. So che sembra particolare cambiare due difensori all’intervallo, ma era la scelta giusta. Molti giocatori sostituiti all’intervallo hanno iniziato titolari la partita seguente”.

Salernitana?
“Sono contento di incontrare nuovamente Morgan De Sanctis. Io ero certo che lui sarebbe diventare un grande dirigente. Sarà un grande piacere rivederlo. Era un leader ma soprattutto un uomo per bene. Ritroverò un po’ di giocatori che conosciamo in Francia. Poi la cosa più importante, io non lo sapevo. Pensavo di trovare lì un rispetto mutuale, un clima più disteso. Poi ho saputo che non è così. Dato il momento che stiamo vivendo nel mondo, spero che ci sarà sostegno verso la propria squadra e non odio. L’odio lo vediamo tutti i giorni e sappiamo cosa sta portando”,

La città?
“Mi piace stare qui, al Murales di Maradona mi hanno accolto molto bene, come tanti tifosi hanno fatto da quando sono qui. Ho visto tanti scugnizzi e loro saranno il futuro”.

La fase realizzativa è un problema superabile?
“Non sarà una gara facile, loro hanno bisogno di punti, ma noi possiamo solo vincere. Dobbiamo mettere in campo la nostra miglior versione”.

Che aspetto vuole migliorare?
“Tutti vogliamo migliorare, ma siamo forti e non dobbiamo dimenticarlo. Dobbiamo scendere in campo con fiducia e coraggio. Le partite non si vincono senza lottare. Facciamo in modo di lavorare su ciò che dobbiamo migliorare come ad esempio l’approccio alle partite e passare in vantaggio per primi”.

Rotazioni in porta?
“Meret è il numero 1 e Gollini il numero 2. Da quando sono arrivato, però, sono contento che Gollini sia tornato. Abbiamo quattro portieri forti, perchè anche Contini e Idasiak si stanno allenando bene. Gollini si merita di giocare le partite, ma al momento Alex Meret resta il titolare perchè sta giocando molto bene”.

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