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Funerali di Martina Carbonaro: Afragola si ferma per dire addio alla 14enne uccisa dall’ex fidanzato

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Una folla silenziosa ma profondamente commossa ha gremito oggi la Basilica di Sant’Antonio ad Afragola per dare l’ultimo saluto a Martina Carbonaro, la 14enne uccisa il 26 maggio scorso dall’ex fidanzato, Alessio Tucci, che ha confessato il delitto. Migliaia le persone presenti, tanto che davanti alla chiesa è stato allestito un maxi schermo per permettere a tutti di seguire il rito funebre, celebrato dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Mimmo Battaglia.

Funerali di Martina Carbonaro: Afragola si ferma per dire addio alla 14enne uccisa dall’ex fidanzato

 

L’intera area attorno alla Basilica è stata chiusa al traffico. Corone di fiori e palloncini bianchi hanno accompagnato l’ingresso del feretro, tra le lacrime e il dolore della comunità. Una delle corone, posta sul sagrato, portava la firma della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Dalla piazza, un urlo straziante ha squarciato il silenzio: “Martina sei tutti noi. Giustizia, giustizia!”, seguito da tre lunghi applausi che hanno attraversato l’aria come un abbraccio collettivo.

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Durante l’omelia, il cardinale Battaglia ha usato parole forti e dirette per denunciare il contesto in cui è maturata la tragedia: “Martina è morta per un’idea malata dell’amore. È il dramma di una generazione sola e smarrita. Connessa ma disconnessa dalla vita vera”. Ha poi parlato ai giovani, invitandoli a liberarsi dall’idea del possesso e a chiedere aiuto: “Il femminicidio è frutto amaro di una educazione fallita. Ragazzi, vi prego, fate che questa morte non sia vana. L’amore vero rende liberi, non trattiene, non costringe, non punisce”.

L’autopsia

 

Dall’autopsia emergono elementi che potrebbero aggiungere ulteriori dettagli raccapriccianti sulla dinamica dell’omicidio. Secondo i consulenti tecnici nominati dalla famiglia Carbonaro, Martina potrebbe non essere morta sul colpo. L’esame, durato oltre tre ore e svolto presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano, suggerisce che la 14enne sia rimasta agonizzante per un periodo di tempo all’interno dell’ex alloggio del custode dello stadio Moccia, dove è stata poi ritrovata. Il dato, tuttavia, resta da confermare: sarà infatti l’esame istologico ai polmoni a stabilire con precisione quanto tempo sia intercorso tra le ferite inflitte da Alessio Tucci e la morte della ragazza. Un dettaglio che, se confermato, potrebbe aggravare ulteriormente il quadro già drammatico dell’omicidio.

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