Don Luigi Merola

“La mia auto di servizio è stata danneggiata da alcuni delinquenti. Purtroppo non è la prima volta, ma noi non molliamo”. A denunciare il raid subìto alla sua auto venerdì sera è don Luigi Merola, prete anticamorra, sotto scorta da 20 anni.

Danneggiata l’auto di don Merola, prete anticamorra: “Non è la prima volta, ma non molliamo”

Il parroco ha pubblicato un post, accompagnato da un’immagine che mostra i finestrini danneggiati, sulla pagina Facebook dell’associazione “A’ voce d’è creature” di cui è presidente. Il prete napoletano aveva parcheggiato la sua auto al solito posto assieme all’agente che lo segue ogni giorno per proteggerlo, quando ignoti hanno agito dopo che i due si erano allontanati dalla vettura. In tarda serata, il poliziotto e il prelato hanno sentito un rumore di vetri rotti e una volta accorsi in strada hanno scoperto che l’auto di servizio era stata vandalizzata. Oltre ai finestrini completamente distrutti, i malviventi hanno anche rubato un lampeggiante.

“In questo periodo ho detto ‘no’ alla messa alla prova per tutti coloro che fanno parte di associazioni camorristiche che, poiché con la legge Cartabia per molti reati si può scontare la pena in enti del terzo settore come il nostro”, dice il prelato al Mattino, non escludendo, dunque, che dietro l’atto vandalico ci sia la mano della camorra.

La solidarietà

A seguito del triste episodio, don Merola ha ricevuto numerose telefonate di solidarietà, tra cui quella del vescovo di Napoli Mimmo Battaglia e del sindaco Gaetano Manfredi che hanno espresso la loro vicinanza al parroco. A dargli sostegno anche il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli:

“Un gesto vile come nella tradizione della criminalità, di fronte al quale l’unica risposta è proseguire senza sosta l’attività di contrasto alla criminalità organizzata, cercando di sottrarre dalle grinfie dei clan giovanissimi da arruolare. Mi auguro che gli autori vengano subito individuati”, conclude il parlamentare.

Il prossimo, 19 aprile, don Merola sarà accolto a Roma con il capo della Polizia, Vittorio Pisani, da Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha voluto ricevere il prete dopo aver appreso del raid vandalico alla sua vettura.

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