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Un’ora d’aria per i bambini. Sono loro infatti tra le prime vittime sociali dell’emergenza coronavirus. Giorni e giorni trascorsi in casa, senza possibilità di giocare all’aria aperta, di passeggiare in giardino, di correre o calciare un pallone.

Un’ora d’aria per i bambini. L’idea di Elena Bonetti

A lanciare l’ipotesi è stata il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti. L’esponente dell’Esecutivo sta valutando una soluzione che permetta ai più piccoli di riacquistare quella libertà che è stata negata durante l’emergenza. L’idea è venuta fuori da un post su Facebook: “La salute è il bene primario che dobbiamo tutelare, per tutti. Anche i bambini e i ragazzi lo stanno imparando nel rispetto delle regole. Con il prolungarsi dell’emergenza dobbiamo però organizzare modi e tempi, limitati, in cui anche a loro sia consentito uscire di casa in piena sicurezza sanitaria. Non sarà facile, chiederà ancora più responsabilità, ma siamo chiamati a prenderci cura dei nostri figli e del loro futuro sotto ogni aspetto”.

Quando potranno uscire i bambini

Ovviamente tutti si interrogano sul quando. Qualora infatti la proposta venisse accolta dal resto del Governo e diventasse realtà, mamme e papà potrebbero dedicare un’ora al giorno per l’uscita con i bambini, così da consentire ai piccoli di fare attività motoria e di giocare, com’è naturale che sia per la loro età. Le restrizioni potrebbero essere allentate dopo Pasqua. Nelle regioni meno colpite dal coronavirus, i bambini potrebbero avere la loro ora d’aria per stare all’aperto.

Le regole: un genitore e l’uso di mascherine

“C’è una salute integrale della persona, anche psico-motoria, per queste generazioni – ha spiegato Bonetti – e siccome non sarà domani che potranno tornare a giocare in modo normale, dobbiamo permettere loro, in modo graduale sicuro, tutelato, per la loro salute e la salute della collettività di uscire, di poter iniziare a fare un’attività psicomotoria ovviamente non in gruppo ma da soli che abbia nel pieno rispetto delle regole del contenimento e del contrasto al virus”.

Restano irrisolti tanti nodi. Come garantire infatti la sicurezza dei piccoli ed evitare gli assembramenti. I bambini, infatti, sono tra i principali vettori “asintomatici” del coronavirus. Dovrebbero dotarsi di mascherine e potrebbero essere accompagnati all’esterno da non più di un genitore.  E mai più di una volta al giorno. Queste le regole base per garantire la loro sicurezza e allo stesso tempo il contenimento dell’epidemia. Il governo Conte però ci sta pensando: introdurre, attraverso il prossimo decreto, una norma che consista in una eccezione per i più piccoli rispetto alle restrizioni in vigore. L’urgenza si farà d’altronde sempre più forte con l’arrivo dell’estate.

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