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De Luca non usa mezze misure sul picco dei contagi e avverte i campani sull’andamento dell’epidemia da coronavirus: “Punto massimo degli infetti in Campania a metà aprile, bisogna resistere un mese, un mese e mezzo”. E’ lo scenario che si prospetta agli occhi di tutti i cittadini di Napoli, Salerno, Benevento, Caserta e Avellino.

De Luca: “Picco di contagi da coronavirus a metà aprile”

Il governatore spiega la situazione attuale che sta vivendo la Regione in una diretta Facebook. “Abbiamo (oggi 13 marzo ndr.) 222 casi positivi, 14 in intensiva, 201 tamponi di cui 41 positivi ieri, da ieri a oggi siamo passati a 180 a 222 contagi. Abbiamo complessivamente in isolamento domiciliare fiduciario 1.709 persone”. A preoccuparlo sono soprattutto le persone giunte dal Nord durante l’ultimo di massa registrato a seguito della chiusura della Lombardia: “1.850 sono le auto-segnalazioni o le persone identificate quando c’è stato spostamento di massa da Nord a #Sud, 3.559 persone in isolamento. Ovviamente c’è preoccupazione per gli arrivi da Nord nei giorni scorsi, ci aspettiamo nei prossimi 14 giorni un picco di contagi di Coronavirus. Abbiamo fortunatamente solo 1 donna incinta in tutta la Campania positiva”.

Tre scenari epidemici in Campania

Nello scenario prospettato ci sono tre possibilità elaborate dall’ospedale Cotugno di Napoli. “Quella base, che è l’attuale – spiega il governatore -, quella media con un incremento sostanziale e uno scenario severo con un picco ulteriore di contagi. Proiezioni non allarmistiche ma necessarie per cercare di capire il da farsi. Il picco di contagi da Coronavirus in Campania ci sarà presumibilmente a metà del mese di aprile. E poi, se le misure di contenimento funzioneranno, gli episodi sono destinati a scendere”.

Il governatore ha annunciato altre norme, ancora più stringenti e limitanti per evitare i rischi da contagio: chi viene preso a passeggiare senza motivo sconterà una quarantena domiciliare obbligatoria di 14 giorni. Ha inoltre invocato di nuovo la militarizzazione dei punti nevralgici della città e della provincia di Napoli e Caserta per scoraggiare assembramenti e uscite non autorizzate.

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