Un uomo di 45 anni, condannato per aver molestato sei bambini, è tornato in libertà per un cavillo burocratico e ha colpito ancora, molestando un settimo bambino. La storia agghiacciante arriva dalla Svizzera e sta facendo interrogare molto i cittadini, soprattutto sul funzionamento del sistema giudiziario.

La storia inizia nel 1999 quando l’uomo viene condannato a 18 mesi per aver molestato cinque bambini, due dei quali in età prescolastica. Gli viene anche imposto di seguire un programma riabilitativo ambulatoriale, a cui però non partecipa mai senza essere sanzionato. Nel 2006 colpisce ancora, molestando una sesta bambina, di appena 8 anni. A quel punto viene condannato, messo in carcere e obbligato a sottoporsi a delle sedute terapeutiche. Vi partecipa ma i medici dichiarano che il paziente è restio a collaborare.

Per un cavillo burocratico il 45enne, uno svizzero di origini colombiane, non solo viene rimesso in libertà, ma addirittura risarcito con 52 mila franchi. Il pedofilo però è tornato a colpire nei giorni scorso, molestando un altro minore. Sotto choc l’intero paese, ma soprattutto le vittime degli abusi e le loro famiglie. In particolare la sesta bambina, oggi maggiorenne, ha molto protestato perché si è giustamente sentita poco protetta. Tra l’altro ha scoperto anche che il 45enne ha vissuto in questi giorni molto vicino alla sua abitazione.

 

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