Di nomi ne girano parecchi. Ma nessuno ha ancora la certezza di chi sarà il Presidente della Repubblica in questo 2022. Dopo 7 anni il Quirinale sta per avere un nuovo inquilino. Il mandato dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella scadrà infatti ufficialmente il prossimo 3 febbraio e oggi, 24 gennaio, si svolgerà il primo scrutinio di voto per il Parlamento e i delegati regionali.

Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica?

Per l’elezione del Capo dello Stato al voto sono chiamati 1009 Grandi elettori (anche se da ieri scendono a quota 1008, a causa della improvvisa dipartita del senatore Fasano) e comprendono: 630 deputati, 321 senatori (tra cui i 7 senatori a vita), 58 delegati (3 per ogni Regione, 1 solo per la Valle d’Aosta). Nei primi tre scrutini è necessaria la maggioranza qualificata di due terzi dell’assemblea, cioè 673 elettori sul numero totale dei Grandi elettori. Dal quarto scrutinio in poi, invece, è sufficiente la maggioranza assoluta, pari a 505 come previsto dall’articolo 83 della Costituzione.

Tutti i possibili nomi del centrodestra. Pera, Casellati, Gianni Letta e Moratti

Ma chi sarà il prossimo presidente della Repubblica? Al momento nessuna forza politica, eccetto l’ala del centrodestra, ha indicato un nome. Anche se dopo la rinuncia di Silvio Berlusconi di auto-candidarsi al Colle, un clima di incertezza e confusione continua ad aleggiare su tutta la politica italiana.

Quindi, rimanendo nel campo delle ipotesi, il centrodestra potrebbe fare il nome di Marcello Pera. Presidente del Senato dal 2001 al 2006, a palazzo Madama dal 1996 al 2013 per Forza Italia, è uno dei volti istituzionali spendibili dalla coalizione. Spunta, però, anche un nome femminile: Maria Elisabetta Alberta Casellati, seconda carica più importante della Repubblica. In quota Forza Italia, è stata la prima donna a essere eletta presidente del Senato e non è escluso possa diventare anche la prima donna al Quirinale.

Altra donna di centrodestra “papabile” per la corsa al Colle è Letizia Moratti, attuale vicepresidente della Lombardia. Moratti è stata ministra dell’Istruzione nel secondo governo Berlusconi e sindaca di Milano dal 2006 al 2011.

Nella rosa dei nomi di centrodestra c’è anche quello di Gianni Letta, storico braccio destro del Cavaliere. E’ stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per i governi Berlusconi I, II, III e IV. Se il suo cognome vi suona familiare, avete bene intuito: Gianni Letta ha legami di parentela con il segretario nazionale del Pd, Enrico. I due sono zio e nipote.

Recentemente è emerso anche il nome di Franco Frattini, due volte ministro degli Esteri nei governi Berlusconi, già commissario europeo e per il quale ieri è stata formalizzata la nomina a presidente del Consiglio di Stato. E anche quello di Giulio Tremonti, ex ministro del Tesoro, vicino alla Lega.

Al centro e a sinistra: Casini, Riccardi, Gentiloni e Draghi super partes

Torna in auge il nome di Pier Ferdinando Casini. Ex democristiano, poi Udc e alla guida di Montecitorio con la maggioranza di centrodestra, attualmente è a Palazzo Madama in quota Pd. Secondo i rumors, è considerato un nome “forte” in caso di elezione a grande maggioranza, assieme a quello del premier Draghi.

Ed è proprio sul nome del Presidente del Consiglio che si infiamma la discussione, con il M5s deciso a non voler contribuire alla realizzazione di un semipresidenzialismo. “Non si può fingere di non sapere che se in questo momento l’obiettivo è preservare l’azione di governo l’elemento di massimo equilibrio è il premier. Così infatti è stato costruito questo esecutivo. Un eventuale cambio del premier non è detto che ci garantisca stabilità e continuità”, ha sottolineato stamattina il leader del M5s, Giuseppe Conte.

Un nome che circola in ambienti dem è quello di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di S. Egidio, dopo il vertice tenutosi ieri al Nazareno. Un altro candidato papabile al Quirinale, per il centrosinistra, potrebbe essere Paolo Gentiloni, già presidente del consiglio e attualmente Commissario europeo per gli affari economici a Bruxelles.

Tra i nomi forti che il centrosinistra potrebbe fare uscire fuori c’è anche quello di Giuliano Amato, considerato accettabile anche da un pezzo del centrodestra. E’ stato due volte presidente del Consiglio, poi ministro del Tesoro e infine presidente dell’Antitrust.

Tra i papabili al Colle c’è anche un nome femminile: Marta Cartabia, l’attuale ministra della Giustizia, prima donna ad aver presieduto la Suprema corte italiana. Il centrosinistra però punterebbe anche su Paola Severino, già ministra della Giustizia nel governo guidato da Mario Monti.

Chi sarà il Presidente della Repubblica: gli ultimi nomi

Da ieri, invece, si infittiscono le voci su una possibile candidatura al Colle di Elisabetta Belloni, attualmente a capo dei Servizi Segreti. Più volte in odore di diventare ministra degli Esteri, potrebbe essere lei la prima donna al Quirinale. Sullo sfondo appaiono anche molti ministri in carica nel governo Draghi, come Vittorio Colao, Daniele Franco, Dario Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Guerini e Renato Brunetta. Nomi che potrebbero essere spesi anche per un’eventuale successione al premier nel caso in cui diventasse il nuovo presidente della Repubblica.

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